Monitoraggio della varroa con lo zucchero a velo
Si tratta di una variante del monitoraggio con alcool (metodo di riferimento per l’OIE). La precisione è solo leggermente inferiore (circa 95% delle api staccate – Macedo et al., 2002) con i seguenti accorgimenti:
- utilizzare zucchero a velo asciutto e polverulento
- rispettare il tempo di attesa di un minuto prima di scuotere le api
- scuotere le api in modo molto vigoroso per almeno un minuto
Il vantaggio è che la maggior parte delle api del campione sopravvive alla prova.
Il metodo è stato validato con un ampio lavoro scientifico (Lee et al., 2010a, 2010b). Una limitazione è che non è possibile stimare con accuratezza infestazioni inferiori all’1%.
Metodo
Materiale necessario
- un recipiente graduato in cui misurare il volume di 100 ml di api (l’ideale è disporre di un recipiente cilindrico, con l’imboccatura larga, per esempio un comune contenitore per le analisi delle urine);
- un vasetto provvisto di chiusura in rete con maglia di circa 2 mm. Allo scopo si può ritagliare una rete per la raccolta della propoli e fissarla a una capsula forata a filo del bordo del vaso.
- un piatto largo bianco o meglio una ciotola bianca con bordi alti
- un cucchiaio
- zucchero a velo (circa 25g per ogni campione da 300 api)
- acqua
Procedimento
- si raccolgono nel recipiente graduato 100 ml di api (corrispondenti a circa 300 insetti) prelevandole dai favi di covata (meglio se da più favi). Allo scopo si pone il favo in posizione verticale e si scorre gentilmente l’imboccatura del contenitore
dall’alto verso il basso sul dorso delle api, che in questo modo cadono all’interno. Ovviamente bisogna porre attenzione a non catturare la regina; - si travasano nel vasetto le api così raccolte e si aggiungono 1-2 cucchiai di zucchero a velo;
- si applica la rete da 2 mm e si agita delicatamente per facilitare il buon impolveramento delle api
- si lascia riposare per circa 1 minuto (nel mentre si possono preparare altri due campioni).
- si capovolge e si scuote vigorosamente il vasetto per circa 1 minuto sopra il piatto bianco contenente un po’ d’acqua
- si contano gli acari , ben evidenti perchè lo zucchero si è sciolto in acqua
Se la prova è stata fatta su un campione di 300 api per ricavare l’infestazione rispetto alle 100 api bisogna dividere il numero di varroe per 3.
Come stima dell’infestazione media di un apiario si consiglia di calcolare l’infestazione media di almeno 8 alveari selezionati a caso, per esempio uno ogni 5 in un apiario di 40, non 8 alveari adiacenti (Lee et al., 2010b).
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Soglie
La soglia epidemica del virus delle ali deformi, oltre la quale inizia ad esserci un danno per la famiglia, è attorno alle 5 varroe/100 api (Sumpter e Martin, 2004). Poiché non è generalmente possibile campionare tutti gli alveari di un apiario un buon compromesso è adottare una soglia di intervento basata sulla media di apiario (stimata sugli 8 alveari, cfr. sopra). Pertanto il livello di intervento deve essere abbassato per tener conto della variabilità dell’infestazione degli alveari dello stesso apiario: quando la media dell’infestazione approsimativamente la metà degli alveari già stanno subendo danni più o meno importanti. Pertanto una regola prudenziale adottata da diversi apicoltori professionisti americani è di trattare al massimo entro un mese quando la media di apiario raggiunge il 2% (R. Oliver, com. pers.). Va da sè che valori del 5% richiedono un trattamento immediato sacrificando eventuali produzioni per evitare danni agli alveari.
Per approfondire
Riferimenti
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