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Api / Agricoltura / Ambiente

Cina senza api. Cina senza mele?

28 maggio 2015

china pollinationIn Cina la moria degli insetti pronubi sta mettendo in ginocchio l’economia delle aree rurali; ormai l’impollinazione degli alberi da frutto, è effettuata a mano da vere e proprie squadre di impollinatori. Un recente articolo ha ripercorso le tappe di questo disastro ambientale.
I 200.000 alberi della contea cinese di Maoxian sono in fiore ma non ci sono api pronte a raccogliere la loro offerta di polline e nettare. Gli insetti in questo angolo di est da anni hanno da anni abbandonato i 6437 ettari di colture specializzate, un disastro ambientale che fatto crollare l’economia per di più di 90.000 persone.

La produzione di mele nella valle Maoxian ha avuto inizio nel 1946 con 400 alberi e nel 1998 ha raggiunto il suo picco producendo 33.069 tonnellate di mele all’anno per un valore totale 6,4 milioni dollari.
Purtroppo nell’ agricoltura odierna il crescente successo commerciale coincide l’aumento dell’uso e dell’impatto dei pesticidi. Con drastici effetti sull’entomofauna con un conseguente calo di produzione di mele di più del 50%.
Anche gli alveari portati da altre zone dagli apicoltori per sostituire gli impollinatori selvatici non fanno in tempo a svolgere il loro servizio; troppi veleni nell’aria per riuscire a sopravvivere e a volare di fiore in fiore. 
Così in questa stagione migliaia di abitanti dei villaggi limitrofi arrivano nella provincia per l’arduo compito di impollinare ogni singolo fiore a mano.
Per svolgere il compito, da sempre svolto dalle api, si usano bastoncini fatti in casa a base di piume di gallina e filtri di sigarette immersi in bottiglie di plastica piene di polline, una sola persona può impollinare 5-10 alberi in un giorno. Anche i bambini partecipano salendo sugli alberi per raggiungere i rami più alti.
L’impatto inaccettabile dei pesticidi in Cina è oramai una evidenza ambientale e si sta manifestando quale grande rischio per la sicurezza alimentare, ma non sembra che nessun responsabile pubblico si ponga quesiti su un possibile cambio di indirizzi, verso modelli di gestione più sostenibili.
Il dramma degli agricoltori del Maoxian propone con forza una la prospettiva inquietante di quello cui cui si è oramai avviati su scala globale, se non cambiamo radicalmente l’attuale modello agricolo.

Vedi anche: China Dialogue – The Epoch Times

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