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Api / Agricoltura / Ambiente

Contestazione della contaminazione da pesticidi delle popolazioni rurali

 8 settembre 2013 
Ape su acino d'uvaSi accende sempre più il dibattito pubblico nelle popolazioni delle zone a frutticoltura e viticultura intensive, vittime d’irrorazioni chimiche (anche dal cielo).
Dalle popolazioni rurali di  Veneto e Trentino sempre più episodi di riconsiderazione e di contestazione dei trattamenti con pesticidi praticati dalla melicoltura e dalla viticoltura intensive.

Nell’estate 2009 lo spandimento di molecole chimiche nelle campagne ha fatto travasare il vaso della sopportazione della popolazione dei ‘colli del Prosecco’, A Vidor paese pedemontano della provincia di Treviso, il sindaco, Albino Cordiali, e il parroco, Antonio Moretto hanno lanciato un primo allarme,  e un comitato di cittadini  ha raccolto migliaia di firme per una petizione alle autorità: “Non si possono aprire le finestre, non si possono stendere abiti lavati ad asciugare, non si può utilizzare il cortile o il giardino, non si può passeggiare liberamente sulle strade pubbliche a causa del forte odore. Sulle strade, capita sovente di essere letteralmente lavati dalle sostanze diffuse dall’elicottero o dagli atomizzatori. Temo che l’esposizione forzata e prolungata nel tempo a tali sostanze possa danneggiare seriamente la mia salute e quella dei miei familiari“. 

Iniziative analoghe in Val di Non e nel trevigiano dove, a Valdobbiadene si organizzano incontri con la partecipazione di oncologi per cercare di comprendere il nesso tra pesticidi e insorgenza di patologie neoplasiche. Poi la protesta passa a Verona, nel comune Negrar con le motivate preoccupazioni per la salute della popolazione della Valpolicella.

Da allora si sono sviluppate diverse momenti di confronto, denuncia e proposta, anche grazie alla capacità di denuncia  del WWF Veneto; il cui responsabile energia e rifiuti Gianluigi Salvador ha dichiarato: ” è una pandemia. Dai dati ufficiali si rileva che nel territorio dell’Ulss 7 (Prov. di Treviso), l’incidenza delle neoplasie maligne – ovvero i tumori più pericolosi – dal 2007 ad oggi, è aumentata in relazione all’aumento di vendite dei pesticidiPiù 4,4% nel 2008, + 5,5 lo scorso anno. Si rischia una pandemia silenziosa come dimostrano gli studi del prof. Soffritti (Centro ricerche prevenzione cancro Fondazione Ramazzini) e del prof. Mantovani dell’Istituto di sanità”

Il WWF presenta un esposto e viene organizzato un dibattito pubblico a Valdobbiane.  

Il Consorzio viticolo del Prosecco adotta così un Protocollo Viticolo nelle colline del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore. 

Nel marzo 2012 il quotidiano on line Affari italiani pubblica un preoccupato articolo: “Prosecco, l’aperitivo ad alta incidenza tumorale”.

Il 9 marzo 2013 a Verona l’ISDE, Associazione Medici per l’Ambiente, organizza un importante convegno su “Pesticidi e Salute” e fa il punto su rischi e conseguenze volutamente minimizzati.

Gli interessanti contributi possono essere ascoltati grazie alla registrazione video postata su Youtube.

Il Consorzio Tutela del Prosecco Superiore di Conegliano e Valdobbiadene trae un primo bilancio positivo del protocollo viticolo per le colline Docg, ma finalmente è costretto a riconoscere la pericolosità e gli effetti del fungicida ad alta tossicità il Mancozeb, autorizzato e assai utilizzato, ma il cui uso è quantomeno escluso dal suddetto protocollo. 

L’Asl 7 del Veneto rende pubblici i dati “tranquillizzanti” di un’indagine sui residui nei vigneti; e l’europarlamentare Zanoni chiede: “perché limitare la ricerca ai residui sulle piante e non ricercare le molecole nelle urine degli abitanti, sopratutto dei bambini, delle zone vitate?” 

Nel maggio 2013 i clienti di un ristorante del trevigiano vengono “irrorati e trattati” da un elicottero mentre pranzano. Lo spandimento aereo sarebbe vietato in Europa, a meno di deroghe concesse dalle singole Regioni. E anche per il 2013 la deroga Veneta è arrivata puntuale.

Viene tra l’altro evidenziato lo stravolgimento del paesaggio dovuta all’espansione di terreni vitati; un amministratore annuncia la prossima obbligatorietà d’avviso preventivo d’effettuazione dei trattamenti su vite, nei 15 comuni di coltivazione del Prosecco.

Gli apicoltori della Valsugana e del trevigiano denunciano di danni alle api da trattamenti chimici.

Continuano incessanti le denunce dei cittadini  sulla contaminazione ambientale inaccettabile. 

Un apicoltore di Revine Lago (TV) ottiene d’essere indennizzato con 15.000,00 euro per i danni causati da trattamenti tossici su vigneto. {jcomments on}

 

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