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Api / Agricoltura / Ambiente

La prima “serrata” degli alveari d’Italia

(10 ottobre 2011)
stop ai neonicotinoidi. Prima serrata degli apicoltoriL’Unaapi ha promosso la mobilitazione degli apicoltori italiani, e simbolico”sciopero del servizio d’impollinazione” (con presidi, dibattiti, degustazioni e sensibilizzazione di cittadini e di media), per dire basta agli insetticidi killer d’api e natura.

Le iniziative di sensibilizzazione e denuncia degli apicoltori hanno avuto luogo affinché il Governo applichi il principio di precauzione, e deliberi:


 

  1. il ritiro definitivo dell’autorizzazione dei concianti sistemici del mais.
  2. L’attivazione immediata, nazionale e comunitaria, della radicale revisione delle autorizzazioni delle preparati e delle molecole insetticide sistemiche.

Disponibile anche Modulo cartaceo, dell’Unione degli apicoltori, per aderire all’appello di Avaaz, già sottoscritto oltre 1 milione e 240.000 persone…

cartello che spiega che il servizio d'impollinazione di un arnia rende 1240 euro per la colettivitàNell’autunno 2008, dopo anni di stragi d’alveari, denunce, accertamenti scientifici, dibattiti,  inchieste dei media e manifestazioni di protesta, il Ministero della Salute, su impulso di quello dell’Agricoltura, decide finalmente di sospendere l’autorizzazione per i concianti sistemici del mais, killer di api e natura.

Ministeri e apicoltori devono poi affrontare i ricorsi giudiziari di Bayer, Syngenta & C.

In successione sia la sentenza del Tar del Lazio e poi quella del Consiglio di Stato segnano le importanti vittorie di apicoltori e ambiente.

Dell'”emergenza api”s’interessano diversi importanti media, come ad esempio la trasmissione Report.

 

logo apenetFinanziato interamente dal Ministero dell’Agricoltura, viene quindi avviato un progetto di ricerca, Apenet, con complessi e molteplici obiettivi, per verificare fra l’altro gli effetti del mancato utilizzo dei concianti sistemici sia sullo stato di salute delle api che sulle produzioni di mais.

La ripresa dell’apicoltura è subito testimoniata nel 2009 dai dati Istat sulla produzione di miele in Italia: si passa dal magrissimo raccolto di 72.000 quintali di miele del 2008, a  una produzione di 108.000 quintali nel 2009, con un incremento del 50%!!

Intanto la coltura del mais non subisce le catastrofi che fonti interessate avevano previsto e ampiamente pubblicizzato. Soprattutto le produzioni di mais del 2009 confermano che la semplice rotazione delle colture consente di contrastare egregiamente il nuovo parassita del mais, la Diabrotica, come gli altri principali parassiti, senza avvelenare l’ambiente, le api e gli altri insetti utili.
 
gotte di guttazione su una fogliaNel contempo i primi risultati delle ricerche di Apenet confermano le denunce degli apicoltori, e accertano fra l’altro l’inadeguatezza degli appositi dispositivi per le seminatrici, proposti dai venditori di chimica quale mezzo “sicuro” per evitare contaminazioni nelle operazioni di semina.

Numerose ricerche in tutto il mondo dimostrano l’inaccettabilità degli effetti tossici delle molecole sistemiche, accertando nuove vie di inquinamento prima insospettate come le guttazioni (emissione dalle piante di goccioline d’acqua avvelenata), così come la persistenza contaminante delle acque e dell’ambiente.

 

freccia rossa che indica crescitaIl Ministero della Salute rinnova anche per il 2010 la sospensione dei concianti killer.

Nel 2010 gli alveari italiani incrementano la ripresa, anche se vi sono nuove segnalazioni di avvelenamenti d’apiari da diversi  trattamenti chimici su varie colture (agrumi, olivo, vite, orticole), e la produzione di miele fa un ulteriore balzo avanti portandosi a 122.000 quintali, attestandosi alle medie produttive che si registravano prima dell’inizio delle morie (dati Istat). L’istituto nazionale Inea, infatti, nel tradizionale rapporto sull’agricoltura dell’annata 2010, attesta che: “si sono avuti risultati positivi …()…soprattutto per il miele, in forte ripresa dopo la moria di api degli ultimi anni”.

Se si considera che negli ultimi venti anni in Europa sono scomparse oltre il 60% delle farfalle è evidente come il miglioramento segnalato dalle api, assume valenza concreta e immediata per l’insieme degli equilibri biologici.

campo di maisMa per il mais le cose vanno anche meglio. La superficie coltivata s’incrementa e con un aumento del 3,6% delle rese a ettaro!! A dimostrazione della infondatezza degli allarmi lanciati: nel 2010 solo lo 0,1%  della grande superficie coltivata a mais in Italia registra danni pari o superiori al 5%. Le sementi conciate hanno un maggior costo fra i 15 e i 20 € a ettaro, pertanto gli agricoltori risparmiano, e non regalano alle Corporazioni della chimica, diversi milioni di euro! Peraltro se 2010 s’è quindi rivelato un anno di buona produzione di mais il 2011 si preannuncia addirittura un “anno record” di resa per ettaro della cultura del mais, come giunge a riconoscere perfino l’autorevole periodico agricolo L’Informatore Agrario (n° 37/2011).

Questi dati da soli sarebbero sufficienti a motivare la messa a bando definitiva delle conce insetticide sistemiche e a rivalutare drasticamente le autorizzazioni d’uso per le altre colture!
 
Invece nel settembre 2010 il Ministero ri-proroga, e per soli 9 mesi, il divieto di concia in attesa di conoscere i risultati definitivi della ricerca Apenet.
 
Nel Giugno 2011 nuova sospensione, prima annunciata per 6 mesi, e poi invece decretata per soli 4 mesi, fino al 31 ottobre prossimo.
 
simbolo di prohibitoIn Europa intanto la Germania ha dal 2008 vietato l’impiego dei neonicotinoidi, così come la Slovenia è stata costretta a riconfermarne lo stop dopo nuove stragi d’alveari. A seguito dei ricorsi di apicoltori e ambientalisti recentemente il Consiglio di Stato della Francia dichiara illegali le pregresse autorizzazioni annuali del conciante sistemico per il mais Cruiser 350, l’unico preparato sistemico, dei 4 disponibili, autorizzato Oltralpe.
 
 

martello_giudice_2

 
E’ ora che i dati emersi dalla ricerca scientifica indipendente e pubblica siano resi adeguatamente noti e che siano tenuti nel debito conto per l’assunzione di decisioni definitive, non più rimandabili!
 
 
 


 

 
stop ai neonicotinoidi. Prima serrata degli apicoltori italiani
 
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cartello che spiega che il servizio d'impollinazione di un arnia rende 1240 euro per la colettività

 
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