Tutte le Associazioni apistiche dell’Emilia Romagna hanno indirizzato una lettera, agli Assessorati competenti in regione, per chiedere rinnovato impegno per il divieto definitivo d’uso di concianti neurotossici per la semente di mais.
Anche le due associazioni regionali che rappresentano l’ insieme delle Associazioni apistiche lombarde hanno preso una netta posizione rivolgendosi direttamente, oltre che ai competenti assessorati regionali, ai tre Ministeri competenti.
L’associazione regionale del Piemonte Aspromiele ha poi preso posizione con una lettera al servizio fitosanitario regionale su quanto espresso nei due comunicati sui concianti da parte dei MInisteri di Agricoltura e Salute.
Gli apicoltori emiliano romagnoli sottolineano come: “le morie di alveari in seguito a molecole neurotossiche non siano circoscritte solo al problema della concia, ma riguardino l’utilizzo ben più ampio a cui oggi assistiamo.
Morie di api in seguito a trattamenti insetticidi su colture frutticole, sementiere, ornamentali e di verde pubblico sono solo alcuni degli episodi ai quali tutti gli anni dobbiamo assistere, alcuni di questi testimoniati anche dai rilievi di campo del citato progetto Apenet”.
Dal canto loro le Associazioni lombarde sottolineano come
“l’assenza di segnalazioni non è certo attribuibile a distrazione o incapacità degli apicoltori, anzi! E’ da ricordare, al contrario, la grande attenzione prestata a tali fenomeni: ne sono prova alcune tempestive segnalazioni, pervenute da apicoltori cremonesi, di avvelenamenti avvenuti in concomitanza con i trattamenti adulticidi contro Diabrotica, effettuati nel mese di luglio e, purtroppo, con il mais in piene fioritura”.
“Né è da sottovalutare l’impatto dei neonicotinoidi sull’ambiente. (…) Secondo i dati pubblicati dall’Ispra sui residui di pesticidi nelle acque i campioni positivi di Imidacloprid sono passati da 1 nel periodo 2003-2006 (0,4% del totale dei campioni effettuati) ai 31 del 2008 nelle acque sotterranee (16,4%), di cui 22 (71%) sopra i limiti stabiliti per la potabilità; ciò pur in presenza di gravi limiti del monitoraggio, sottolineati dallo stesso Istituto (…); uno tra tutti: i residui di Imidacloprid sono stati ricercati solo in due regioni, Lombardia e Sicilia!”
A seguito dei comunicati dei Ministeri della Salute e dell’Agricoltura, che preannunciavano una nuova sospensione dei concianti sistemici, l’associazione apistica piemontese Aspromiele ha espresso con una lettera al Servizio Fitosanitario della Regione Piemonte soddisfazione, ma anche preoccupazione per le considerazioni presenti nei comunicati stampa ufficiali
Rilevando come sia ormai accertato essere il 2011 anno di record assoluto per il mais non solo per la quantità, ma anche per la qualità conseguita della coltura, con la più efficace dimostrazione della sostanziale non necessità, anzi inutilità, dei concianti killer d’api e di natura.
Il quadro, a differenza di quanto riportato in vari comunicati stampa ufficiali, non è complesso, anzi… i risultati cui si è pervenuti tra ricerca scientifica (Apenet) e campo sono assolutamente in sintonia tra loro.
Più in particolare nel comunicato stampa del sottosegretario alla Salute, On. Francesca Martini, vengono evidenziati diversi aspetti non condivisibili sulla necessità di:
– una decisione armonizzata a livello comunitario;
– coinvolgere le regioni del mais per l’asserita e tutta da dimostrare possibilità di modificare le seminatrici per la semina di sementi di mais trattate.
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