Appello a istituzioni e mondo agricolo: contro A.tumida misure condivise, efficaci e sostenibili.
Nuova iniziativa unitaria di Unaapi e Conapi, per conto delle molte migliaia di apicoltori rappresentati, sulla necessità di ben altrimenti affrontare l’emergenza del nuovo parassita esotico degli alveari.
Le più che sensate proposte, avanzate recentemente dalle due organizzazioni apistiche nazionali, non sono state ritenute nemmeno degne di risposta da parte dei Servizi Veterinari Nazionali.
Le modalità di rapporto con gli apicoltori e loro organizzazioni, le scelte burocratiche, auto referenziali, per “far vedere” di “far fronte”, suscitano crescenti preoccupazioni, provocano sempre più diffuse reazioni controproducenti.{jcomments on}
Leggi l’appello inviato alle istituzioni e al mondo agricolo (in italiano, in inglese)
La collaborazione degli apicoltori è indispensabile!
Siete a conoscenza che la movimentazione di alveari, e di molteplici substrati potenzialmente diffusivi del parassita (favi, melari, cera ecc…), è parte indispensabile, integrante e irrinunciabile dell’allevare api?
Come si può sperare nella collaborazione per ottenere risultati, se si decidono misure che impediscono il procedere di qualsiasi apicoltura produttiva?
Conoscete il numero dei posti di lavoro, e relative famiglie, a rischio? Siete consapevoli che le sorti dell’apicoltura e la possibilità di garantire il servizio d’impollinazione condizionano, specificamente in meridione, molte e importanti produzioni ortofrutticole?
Siete consapevoli che senza movimentazioni di api c’è il rischio concreto non ci siano più la prossima primavera meloni, zucchini, peperoni ecc…dalla Sicilia?
Avete cognizione di quanti milioni di euro di produzioni agricole complessive sono a rischio?
Le misure decise a tavolino, norma dopo norma, perché “così si fa in zootecnia”, a prescindere da quanto è invece concreta realtà di campo arrecano solo danno!
E’ possibile, e necessario, fare meglio, molto meglio! Bisogna cambiare approccio e mentalità.
Si trovi ad esempio modo e maniera per autorizzare e distribuire subito preparati specifici contro A. tumida, per trattare tutti gli alveari che non sembrano al momento infestati, nelle zone a rischio di Calabria e Sicilia.
Se invece si è “ingessati” dalle norme vigenti, se non si è in grado e capaci di attivare misure straordinarie e con qualche probabilità d’efficacia, non si pretenda di imporre a chi alleva api gravi, pesantissime limitazioni a prescindere totalmente da praticabilità, possibilità di controllo e sopratutto dallo sbilanciato rapporto costi/benefici che comportano.
Unaapi e Conapi non intendono essere corresponsabili del diffondersi di disagio, disorientamento e senso di ribellione fra gli associati.
Le due organizzazioni apistiche nazionali quindi alzano il tiro e si appellano all’insieme del mondo agricolo italiano ed europeo, affinché si faccia carico dell’emergenza Aethina tumida.
Siamo ancora in tempo per provare a meglio fronteggiare l’emergenza.
E noi, apicoltori di Unaapi e Conapi siamo qui, ancora una volta, più che disponibili a offrire tutta la nostra capacità d’iniziativa e collaborazione!
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