Il Parlamento impegna il Governo: “ad attivare urgentemente le procedure necessarie ad indennizzare gli apicoltori che hanno subito l’abbruciamento coatto delle arnie, ad individuare, di concerto con tutti gli esperti del mondo apistico, in primis gli apicoltori professionisti e i loro rappresentanti, gli enti di ricerca e gli Istituti Zooprofilattici, misure alternative per il controllo del coleottero che non prevedano la distruzione degli apiari, oltre che alla messa a punto dell’anagrafe apistica che, attraverso la conoscenza della realtà produttiva, consenta di prevenire ed intervenire tempestivamente con idonei strumenti a fronteggiare eventuali emergenze, come l’infestazione da Aethina tumida.
Di seguito il testo dell’ODG approvato il 22 sera dalla Camera dei Deputati, con parere favorevole del Governo, nell’ambito del provvedimento “Stabilità 2015″.
La Camera,
- gli insetti impollinatori, in particolare le api, contribuiscono alla produzione di oltre 150 colture europee, per un valore commerciale che si aggira intorno ai 22 miliardi di euro all’anno ed un apporto decisivo per il mantenimento della biodiversità agroalimentare e lo sviluppo rurale;
- non ostante il patrimonio di mieli e l’infinità di millefiori ed altri prodotti apistici italiani di qualità, l’andamento produttivo nazionale del 2014, secondo le prime stime, registra un calo di oltre il 50% rispetto alla produzione nazionale media, con una forbice stimabile da 11.500 a 13.000 tonnellate, contro le 23.320 tonnellate del 2012, a causa di numerose avversità e dell’uso massiccio della chimica in agricoltura;
- sia le associazioni apistiche che il sistema di monitoraggio Beenet (attivo dal 2011) denunciano una progressiva ed allarmante moria di api con spopolamenti d’interi apiari a causa di reiterati fenomeni di avvelenamento, soprattutto in concomitanza con l’epoca delle semine del mais e dei trattamenti sui fruttiferi;
- tra le cause scatenanti di questa moria si evidenziano l’utilizzo di fitofarmaci a base di molecole neonicotinoidi, attualmente banditi dall’Ue, nonché l’uso pervasivo ed irresponsabile di altre molecole neurotossiche che esplicano effetti nocivi non previsti e non valutati sulle popolazioni di api;
- le api italiane sono minacciate inoltre da virus, parassiti e predatori, molti dei quali importanti come la vespa velutina e il coleottero sudafricano Aethina tumida Murray, localizzato per ora in Calabria e in Sicilia, le cui larve si nutrono di miele di cui ne alterano irreversibilmente le caratteristiche organolettiche;
- non appena avuto conferma della presenza di Aethina tumida nella provincia di Reggio Calabria, anche alla luce degli ingenti danni da essa causati all’apicoltura negli Stati Uniti, Australia e Africa sub-sahariana, il Ministero della salute ha attivato le procedure necessarie a fronteggiare l’emergenza, disponendo, come prevede la normativa europea, l’eradicazione degli apiari per evitare che i fenomeni diventino endemici;
- gran parte delle associazioni apistiche e degli apicoltori evidenziano tuttavia come l’eradicazione degli apiari tramite abbruciatura non abbia sortito i risultati sperati, ma che anzi abbia favorito lo sfarfallamento nell’ambiente del coleottero allargando l’area dell’”infezione” oltre che scoraggiato gli apicoltori a denunciare la presenza del parassita per il timore di dover distruggere le arnie;
- ad oggi risultano distrutte, in ottemperanza dell’ordinanza regionale, oltre 3.000 famiglie di api, con ingenti danni per gli apicoltori che, secondo quanto affermato dal Governo, dovrebbero ricevere un indennizzo attraverso il Fondo di Solidarietà Nazionale.
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