Avvelenamenti a Dogliani. I certificati di analisi confermano i nostri dubbi: il neonicotinoide tiametoxan
L’ape si conferma un eccezionale bioindicatore. Sui campioni di api e polline appositamente prelevati sono infatti stati ritrovati, oltre al tiametoxan, anche alcuni altri fungicidi impiegati nella lotta a oidio e peronospora della vite.
A fine maggio un’importante azienda apistica del doglianese, rientrante tra l’altro in uno specifico programma di biomonitoraggio negli areali viticoli piemontesi finanziato dalla Regione Piemonte, era stata colpita da un pesante apicidio. L’essere inserita all’interno di un piano di monitoraggio ha consentito che venisse immediatamente effettuato un prelievo di api morte e di polline, quest’ultimo in virtù del fatto che alcuni alveari erano già dotati delle specifiche trappole utilizzate per capire quale fosse l’incidenza del polline di vite sul totale raccolto.
Nonostante la sintomatologia facesse pensare a un avvelenamento da neonicotinoidi, il campione di api ha rilevato la presenza solo di alcuni fungicidi (penconazolo, quinoxifen e soprattutto spiroxamina); non è stato invece trovato il tiametoxan anche perché l’analisi è stata condotta a 0,01 ppm (10 ppb) mentre la tossicità di questo p.a. sull’ape si esplica a dosaggi anche assai inferiori (meno di 1 ppb). Ulteriori approfondimenti verranno condotti dal laboratorio di analisi per cercare il tiametoxan sul campione di api a sensibilità inferiori.
L’analisi condotta invece sul campione di polline prelevato con le trappole, previa cernita del solo polline di vite, ha evidenziato la presenza di tiametoxan pari a 0,01 ppm (10 ppb) oltre ai precedenti fungicidi (penconazolo, quinoxifen, spiroxamina) cui si sono aggiunti iprovalicarb, metalaxil e cimoxanil.
Si tenga presente che il tiametoxan, cosa ormai accertata, è in grado di avere un effetto sinergico sulla tossicità di altri p.a. ad esempio sulla spiroxamina, anch’essa comunque tossica per l’ape.
Ulteriore considerazione: il campione di polline è relativo all’area di volo delle api e quindi di tutti i vigneti presenti in essa, di cui soltanto uno o pochi sono stati quelli trattati in fioritura con tiametoxan…. Il concetto è che il tiamentoxan è stato ovviamente diluito.
Aspromiele ha richiesto che vengano condotte in loco le opportune indagini da parte degli organismi competenti, anche tramite il prelievo di materiale vegetativo per accertare le responsabilità. Tutto ciò al fine anche di tutelare l’operato di tutti quei viticoltori che prestano la dovuta attenzione e che non meritano di essere confusi con chi non rispetta le regole, intervenendo con insetticidi tossici per l’ape durante la fioritura della vite.
Roberto Barbero
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