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Egregio Signor Ministro (2)…

11 novembre 2002

Nell’ambito del convegno svolto in occasione di Gusto & Natura a Isola del Liri, in ottobre, l’organizzazione ha distribuito questa cartolina …e prodisposto un apposito annullo postale per l’invio al ministro Alemanno.

 

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Sono un apicoltore della provincia di Novara, e Le scrivo per renderLa partecipe della angosciante situazione che noi, apicoltori professionisti, stiamo vivendo. In un momento in cui l’apicoltura italiana vive con difficoltà l’invasione del miele straniero, a prezzi improponibili per chi ha a che fare con il costo del lavoro italiano, mille altre preoccupazioni rischiano di piegare il nostro settore. …/… Pressato da questi ed altri problemi, mi chiedo se ho fatto bene a scegliere questa strada. Ma soprattutto, preoccupato per l’avvenire della mia famiglia, mi domando se in un paese come il nostro ci sia ancora spazio per fare agricoltura.
Fontaneto D’Agogna (Novara)
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Sono un giovane apicoltore professionista della Maremma che trae tutto il reddito dall’apicoltura. Quest’anno c’è stato uno scarsissimo raccolto di miele, tanto scarso che ho dovuto nutrire con dello sciroppo di glucosio la maggior parte degli alveari e ciò mi ha solo comportato spese perché data la carenza di nettare non sono riuscito a recuperare neppure la metà dei soldi spesi. La mia situazione, certamente, non è più drammatica di altre ma, essendo un ragazzo che ha investito tutto in questo progetto, mi trovo di fronte a spese che sono impossibilitato a sostenere.
… / … Per una così difficile e preoccupante situazione mi appello a Lei affinché venga preso in considerazione di mettere in atto misure straordinarie di sostegno di noi apicoltori che traiamo il nostro reddito da questo piccolo settore dell’agricoltura che però è fondamentale sia per l’impollinazione di colture agro forestali che per l’ambiente.
Paganico (Grosseto).

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Le scrivo per comunicarle che essendo padre di 5 figli ed essendo apicoltore professionista in Abruzzo alla quarta generazione, il futuro dei miei figli che dalla mia attività sono molto compromessi, dato che con le mie 700 arnie non produco più quantitativi di una volta, necessari per vivere. In particolare quest’anno, abbiamo toccato il fondo, dato che le api, con i bellissimi fiori di girasole e con la sulla mai vista così bella, non hanno raccolto niente, tanto da doverle nutrire.
…/… In tal caso mi appello alla Sua attenzione affinché possa mettere in atto subito delle misure straordinarie di sostegno per gli apicoltori che vivono come me, solo con questo mestiere.
Tornareccio (Chieti)

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Sono un giovane apicoltore della provincia di Macerata che si appella alla Sua attenzione affinché siano attuate misure di sostegno per il rilancio dell’apicoltura …/… Considerando che il lavoro di apicoltore è la mia attività attuale e spero lo sarà in futuro, confido nella Sua sensibilità e Le porgo distinti saluti.
Treia (Macerata)

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Le scriviamo dalla provincia di Pisa per farle conoscere la nostra situazione di estrema difficoltà. Siamo una famiglia di tre persone (di cui un bimbo piccoli) che svolge attività di apicoltura e da questa trae il proprio sostentamento. La produzione di miele è drammaticamente compromessa al punto che invece di raccogliere ci vediamo costretti a nutrire le famiglie …/… Il crollo della produzione, stimato nella nostra azienda attorno al 70%, ci vede costretti ad appellarci alla sua attenzione affinché siano messe in atto misure straordinarie di sostegno per chi trae dalle api la parte indispensabile del proprio reddito …/… Confidiamo nella sua sensibilità per risolvere questo problema che altrimenti può determinare il nostro fallimento e di molte altre aziende.
Castelfranco di Sotto (Pisa)

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Vi riferisco della situazione di forte disagio in cui si trova l’apicoltura, esercitata sia in zone ad agricoltura intensiva che in quelle limitrofe. L’uso sempre più diffuso di nuovi pesticidi, anche a minor impatto, crea nuovi e più gravi problemi. Le api regine, della cui produzione mi occupo, ciclicamente nascono deformi o con scarsa capacità di orientamento o con comportamenti anormali. …/… Consapevole di quanto l’apicoltura sia importante per tutta l’agricoltura mi rivolgo a Voi per pregarvi di considerare con attenzione l’abuso di molecole considerate a sproposito non pericolose per l’uomo e per gli insetti impollinatori.
Imola (Bologna)

Sono un apicoltore che lavora in Sardegna, nella mia lunga esperienza apistica, di tre generazioni di apicoltori, non ho mai vissuto una tale situazione. Il protrarsi della siccità ci ha portato a non produrre niente, mi creda non è mai successo.
Gli avvelenamenti alle colture e la disinfestazione degli ovili, per la lingua blu degli ovini, ci uccidono le api. Non sappiamo dove portare gli alveari. La drammaticità del fatto mi spinge a chiedere aiuto al governo, non solo per le mancate produzioni ma per le api che rischiano seriamente di estinguersi. …/… Sono un appassionato dell’apicoltura che definisco il mestiere più antico e più bello. Mi dispiacerebbe assistere all’estinzione dell’ape mellifica italiana, invidiataci dal mondo intero. Confido nella sua sensibilità. Salviamo le nostre api.
Decimomannu (Cagliari)


Chi le scrive è apicoltore professionista dal 1985. In tutti questi anni lavorare in apicoltura è stato difficile, perché ogni anno è un caso a sé con gli alti e bassi della produzione che in ogni caso è stata messa in conto, mai però si è verificata una stagione così drammatica come il 2002, anche i miei colleghi più anziani non ne hanno memoria. Ricordando che l’apicoltura pur essendo un piccolo settore dell’attività agricola è ormai indispensabile per le produzioni agricole stesse: per la sua opera di impollinazione. …/… E’ in funzione a quest’interdipendenza tra ape e agricoltura che mi rivolgo a Lei per sollecitarla a prendere urgenti provvedimenti, come accade già per i nostri colleghi agricoltori, in favore di un settore che particolarmente in quest’annata si trova in ginocchio.
Monte San Pietro (Bologna)

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Sono una giovane apicultrice della provincia di Cagliari e Le scrivo per farLe conoscere la situazione di grande disagio nella quale versa la mia azienda. Dopo aver lavorato per qualche anno come dipendente in una azienda apistica nel 99 ho voluto proseguire l’attività mettendomi in proprio. Ho contratto diversi debiti con le banche per poter acquistare arnie e famiglie di api, ma le difficoltà non hanno tardato a farsi sentire in quanto lo stesso anno persi un apiario di 40 famiglie senza riuscire a capire materialmente la causa. Gli alveari si spopolavano giorno dopo giorno e solo dopo mesi venni a sapere che nei dintorni furono fatti trattamenti contro la blue tongue ma ormai non potevo recriminare per mancanza di prove. …/ … Ora l’ulteriore colpo mi è stato inferto dalla siccità …/… I miei alveari si sono ridotti del 60% come numero e quelli rimasti non hanno scorte alimentari …/… A distanza di tre anni mi ritrovo con tanti debiti e senza la possibilità di andare avanti per cui credo che se non riceverò un aiuto concreto tornerò presto ad ingrossare le file dei disoccupati.
Assemini (Cagliari)


Da venti anni ho deciso di fermarmi in Italia, arrivando dalla mia patria di origine l’Australia, per costruire casa e famiglia in Umbria. Qui ho iniziato negli anno ’80 (sono stato tra i primi a fare agricoltura e apicoltura biologica) un’attività che è andata via via sviluppandosi sempre in meglio.
…/… Fino a tre anni fa il miele biologico certificato Aiab variava dai 6 ai 7, fino agli 8 mila chili. …/… Da tre anni a questa parte è andato sempre diminuendo, l’anno scorso è sceso a 3000 chili, …/… Quest’anno, al momento in cui le scrivo, il raccolto è inferiore ai mille chili. La situazione per noi è drammatica. Dovremmo aumentare i prezzi per poter coprire gli investimenti dell’anno e perderemo i clienti che abbiamo coltivato negli anni. …/… Le chiedo di rivolgere la sua attenzione alla grave situazione in cui noi apicoltori ci troviamo. Senza la cura degli apicoltori oggi le api non sopravviverebbero per più di uno o due anni, la varroa le uccide. Se noi apicoltori dovessimo sparire sparirebbero anche le api. Senza di loro e la loro impollinazione mancherebbe circa il 60% del raccolto agricolo.
Porchiano del Monte (Terni)


Sono un giovane apicoltore che, come tanti, è soggetto all’allarmante situazione che da svariati anni sta subendo il mio settore. …/… Come ben sa l’imprenditoria giovanile è il pilastro della nostra società pertanto le chiedo di prendere seri provvedimenti a riguardo, visto e considerato che una notevole percentuale dei miei coetanei colleghi coltivino sempre più l’idea di cambiare attività, senza escludere il sottoscritto. So di essere una goccia in mezzo al mare, ma come tanti lotto per la sopravvivenza di questo piccolo ma necessario settore.
Decimomannu (Cagliari)


Sono un apicoltore della provincia di Siena precisamente di Montalcino, le scrivo questa lettera per farle conoscere lo stato di grave crisi che sta attraversando il nostro settore. Personalmente conduco un’azienda di apicoltura ereditata dal padre, già negli ultimi anni abbiamo avuto un calo della produzione di miele notevole, speravo che con la stagione 2001 con il 50% in meno avessimo raggiunto il minimo invece l’anno in corso è stato drammaticamente peggiore, abbiamo cali del 95% rispetto alle annate normali. …/… La situazione è di estrema crisi, mi appello alla sua attenzione perché siano messe urgentemente in atto misure straordinarie per sostenere il nostro settore per rilanciare l’apicoltura ripeto indispensabile per l’ambiente e per il sostentamento delle nostre famiglie.
Montalcino (Siena)
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Sono un apicoltore della provincia di Piacenza. Anzi, sono l’unico apicoltore professionista di questa provincia. Il mio reddito è dato dall’allevamento delle api. Lei ben saprà che sono insetti impollinatori importantissimi per l’impollinazione delle colture agricole. Nonostante ciò regolarmente, tutti gli anni mi vengono decimate le famiglie di api a causa del trattamento ai vigneti! Io non capisco il perché me le debbano sempre tutti gli anni uccidere! Poi non capisco perché essendo agricoltore a tutti gli effetti (pago i redditi agrari dei terreni dove tengo le api, pago i contributi agricoli per la pensione ecc.), non mi sia mai stata riconosciuto un danno per calamità oppure per mancato reddito o almeno mi venga riconosciuto un sussidio tipo P.a.c. come tutti i miei colleghi agricoltori. La nostra sembra una categoria dimenticata, o molto trascurata. …/… Vorrebbe lei forse prendere a cuore questa categoria di agricoltori, aiutandoci un po’ a non emigrare? Fiorenzuola d’Arda (Piacenza)

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Mi chiamo Giustiniano Manfredini e conduco un azienda agricola di apicoltura a Viterbo, dove oltre a me lavorano i miei due figli e dove l’attività principale ed il sostentamento delle nostre famiglie è appunto l’apicoltura. …/… La siccità che si protrae dall’autunno del 2001 ha reso inesistenti i raccolti primaverili di miele, in quanto il prato-pascolo, i seminativi e le colture arboree erano scarsissimi e non nati e non producevano nettare. …/…. Nel corso dell’ultima riunione dell’Associazione apicoltori professionisti italiani è emerso che questa situazione ha colpito più o meno tutti gli apicoltori italiani. …
Viterbo
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Il sottoscritto prof. Pasquale Mazzone, titolare della cattedra di Apicoltura e bachicoltura della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi “Federico II” di Napoli …/… Le espone quanto segue. L’annata apistica 2002 si è presentata particolarmente difficile. Le indagini in campo, svolte in tutta la regione Campania hanno chiaramente evidenziato che la produzione del miele regionale ha subito una notevole flessione a causa del particolare andamento climatico verificatosi nel presente anno. …
Napoli
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Con la presente, la sottoscritta A.P.A.I., segnala che, a causa dello eccezionale periodo di siccità, gli alveari non hanno prodotto mieli primaverili (millefiori, zagara). …/… In considerazione di quanto sopra e dello stato di calamità naturale decretato dal Governo, si chiede di voler ben considerare la situazione tragica in cui ci si trova approntando le provvidenze onde consentire la sopravvivenza della scrivente associazione. …
Associazione provinciale apicoltori Iblei – Ragusa

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Svolgo ormai da venti anni la professione di apicoltore, gestendo un’azienda familiare per la produzione di miele, pappa reale, polline e propoli. …/…
Il nostro mestiere, che da sempre deve dibattersi tra le difficoltà dovute ai trattamenti chimici in agricoltura, dopo essere sopravvissuto alla parassitosi globale dell’acaro Varroa, si trova probabilmente di fronte un avversario che non riuscirà a sconfiggere: la siccità provocata dai mutamenti climatici. Siamo in molti, mi creda, a pensare di dover cambiare mestiere. …/… L’ape, serve a tutti, e siamo a richiederle un intervento di aiuto concreto per oggi. E per domani una programmazione politica che affronti con decisione i problemi dei mutamenti climatici in atto.
San Vito (Cagliari)
lettera san vito
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19La produzione di miele di questa provincia è drammaticamente compromessa. Dai contatti avuti con gli apicoltori di mestiere di questa provincia a metà luglio è emerso che la produzione di miele dell’anno in corso si aggira intorno al 30% rispetto agli anni passati. Nella provincia di Agrigento le prime fioriture, che negli anni passati si avevano in ottobre-novembre, si sono avute a gennaio, conseguentemente gli apicoltori sono stati costretti a nutrire le api per non farle morire. Successivamente le piogge sono state di lieve entità e per tale motivo l’eucalipto non ha prodotto nettare.
…/… Pertanto esortiamo il Ministro dell’Agricoltura affinché delinei una forte e specifica politica di sostegno e rilancio dell’Apicoltura nazionale.
Associazione provinciale produttori apicoli – Agrigento  {jcomments on}
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