La XIII Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati ha effettuato il 23 settembre a Roma una audizione parlamentare sui problemi dell’apicoltura cui hanno partecipato le organizzazioni apistiche, le organizzazioni agricole e della cooperazione, Agrofarma e le associazioni dei sementieri.
All’audizione ha partecipato la delegazione dell’U.N.A.API. composta da F.Panella presidente, A.Terreni vice presidente, M.Carpinteri consigliere mentre L.Bonizzoni è intervenuto in qualità di presidente A.A.P.I.
Per la FAI è intervenuto R.Cirone presidente, M.Fasoli consigliere, G.Buso consigliere giuridico. Per Conapi G.Baracani consigliere e A.Desana tecnico, e per l’Associazione allevatori regine T.Gardi presidente. L’ANAI infine ha partecipato con S.D’Agostino presidente, accompagnato dal portavoce per il Lazio e da M.Ilari portavoce nazionale dell’associazione.
Le varie voci dell’apicoltura hanno espresso le preoccupazioni, sotto i vari punti di vista, per l’andamento del settore e per i contraccolpi ambientali e la soddisfazione per il decreto di sospensione dell’autorizzazione d’uso dei preparati per la concia neurotossica.
L’U.N.A.API. ha investito notevoli energie per poter stendere, nei due giorni disponibili, e quindi riuscire a consegnare per l’approfondimento dei parlamentari una memoria sintetica in merito allo stato dell’apicoltura e all’indicazione dei possibili rimedi e azioni da intraprendere.
Questi i titoli degli argomenti delineati nella memoria
Stato del settore e relative politiche di sostegno
Stato del settore: apicoltori e alveari
Crisi delle api
I motivi della crisi
Problematiche veterinarie
Problematiche ambientali
Effetti rilevati, variamente documentati e denunciati
Queste le conclusioni:
Azioni di contrasto e proposte operative
1. Veterinaria
- Sul fronte della costruzione di nuovi e più adeguati strumenti per il monitoraggio e la difesa sanitaria degli allevamenti apistici italiani il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha recentemente (luglio 2008) istituito uno specifico gruppo di lavoro e di confronto cui partecipano le diverse competenze nazionali e regionali sia istituzionali che associative. Tale gruppo ha come programma di lavoro la valutazione di realizzabilità di uno strumento indispensabile sia alle politiche sanitarie e di produzione e sia al monitoraggio come l’Anagrafe Nazionale degli Allevamenti. L’auspicio è che da tale ambito ci confronto possa uscire anche una proposta di riformulazione delle normativa veterinaria e una specifica attività per azioni di individuazione e autorizzazione di farmaci veterinari adeguati ed efficaci per la lotta alla Varroa e alle altre patologie apistiche.
- Similmente a vari altri paesi colpiti da tale emergenza è urgente un investimento in ricerca e nello sforzo di costruzione di una diversa e positiva relazione degli operatori di campo con le autorità veterinarie e con la ricerca di settore. Alla destinazione di apposite e adeguate risorse economiche deve necessariamente corrispondere il superamento della separatezza e mancanza di pragmatica praticabilità, efficacia e ricaduta delle attività e delle proposte della ricerca applicata di settore. L’esperienza insegna che l’obiettivo d’individuazione urgente di procedure e prodotti per lotta alla varroa come ad altre patologie necessita dell’indispensabile apporto e contributo dialettico degli operatori di campo, anche per il tramite delle loro specifiche organizzazioni.
2. Sostegno agli apicoltori
Il declino inarrestabile del comparto può essere quantomeno rallentato se non arrestato se si dedicheranno risorse adeguate di sostegno economico indiretto agli apicoltori e ai produttori apistici tramite:
- Una forte iniziativa promozionale per l’incremento del consumo di miele. italiano, in stretta collaborazione con i soggetti che lo commercializzano. Il cuore del messaggio potrebbe essere: “Scegli e consuma miele italiano aiuta a salvare le api e l’ambiente del nostro paese”.
- Sostegno alle attività di assistenza tecnica e lotta sanitaria.
- Riduzione dell’accisa sui carburanti, con incentivo per alveare gestito, denunciato e quindi non connesso alla sola attività di nomadismo.
- Definizione dei criteri per l’individuazione delle organizzazioni di apicoltori nazionali, a carattere associativo o economico, in grado di attivare azioni quantomeno di carattere nazionale.
1. Diversa valutazione del rischio da fitofarmaci
E’ di tutta evidenza la necessità di avviare una specifica, focalizzata riflessione in merito all’impatto sulle api e sugli insetti non bersaglio, di alcune sostanze chimiche utilizzate in agricoltura per superare le evidenti gravi carenze del sistema autorizzativo di molecole e preparati. Tale ripensamento necessita dell’apporto delle diverse competenze istituzionali nazionali e regionali, delle organizzazioni degli agricoltori, delle organizzazioni degli apicoltori, della ricerca indipendente da interessi privati.
Per procedere in tal senso è necessario che:
- Sia steso e reso pubblico un apposito report ufficiale di valutazione di quanto accaduto nel nostro paese come in quelli confinanti in merito all’uso di neurotossici (con in particolare l’acquisizione e studio, finalmente, di tutta la documentazione scientifica e giuridica della Francia) che colga quali e quante sono le criticità e carenze che l’ allarme, per lungo tempo inascoltato, degli apicoltori ha evidenziato nei fenomeni di campo.
- Il rischio per le api da sostanze neurotossiche e insetticide sia valutato per tutte le tipologie di effetto verificate in campo dagli apicoltori.
- Il Governo italiano assuma un ambizioso orientamento e nel suo insieme esplichi una specifica azione in ambito comunitario affinché siano migliorate le procedure U.e. con l’ elaborazione di schemi di valutazione adeguati per le sostanze e prodotti fitosanitari utilizzati in polverizzazione, per il trattamento del suolo e di sementi che considerino tutte le possibili vie di esposizione dell’ape; affinché questi nuovi schemi comprendano l’individuazione e la ricerca delle molecole e dei loro metaboliti in tutte le matrici raccolte dalle api, la valutazione della tossicità acuta e cronica e gli effetti subletali sulle api in tutti gli stadi della loro vita, nonché lo studio degli effetti di queste sostanze sulla risposta di difesa “immunitaria” delle api in caso di contaminazione in piccole quantità; affinché siano costruiti armonizzati strumenti di fito-sorveglianza post autorizzazione sull’uso di molecole e preparati, con particolare riferimento all’ape quale ottimale parametro di eco tossicità; le Organizzazioni rappresentative dell’apicoltura siano associate al processo d’elaborazione di queste nuove norme; la ricca letteratura scientifica esistente sia esaminata nel processo di valutazione delle sostanze e dei prodotti fitosanitari; gli studi presentati dai richiedenti autorizzazione siano oggetto di controlli e/o di revisioni con ricerche indipendenti; le sementi trattate siano sottoposte alle stesse norme dei prodotti fitosanitari; le Organizzazioni rappresentative dell’Apicoltura possano essere partecipi, quale gruppo d’interesse, nell’ambito della valutazione delle molecole suscettibili di presentare un qualche rischio per le api;
- Il reperimento delle risorse per l’effettuazione di tali ingenti ma indispensabili azioni sia assicurato dalle imprese chimiche sia quale forma di parziale e morale indennizzo per gli enormi danni subiti dagli apicoltori e dagli agricoltori e sia quale indispensabile investimento per poter effettivamente garantire l’accettabilità dei rischi connessa all’uso delle molecole e preparati in agricoltura.
Memoria per audizione alla XIII Commissione Agricoltura – Camera dei Deputati
PROPOSTE SINTETICHE PER CONTRASTARE IL DECLINO DELL’ APICOLTURA E LE MORIE DI API IN ITALIA
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