Linee guida dell’EFSA: il Coordinamento Apistico Europeo scrive al Commissario Ue Borg
La risposta del Commissario Borg: “vi assicuro che la Commissione continuerà a sostenere azioni in questo campo”.
Il Coordinamento Apistico Europeo (EBC), Friends of the Earth Europe, l’Associazione Europea di Apicoltori Professionisti e Pesticide Action Network Europe hanno inviato una forte presa di posizione al Commissario Borg, responsabile per le politiche europee sulla salute e sui consumatori, chiedendo che vengano fissati obiettivi specifici per la protezione delle api negli strumenti di valutazione dei rischi dei pesticidi e in particolare nelle Linee Guida dell’EFSA sulla valutazione dei rischi dei prodotti fitosanitari per le api.
Per la zootecnia non è in Europa accettabile alcun effetto da pesticidi sugli animali allevati.
Nel caso delle api si vorrebbe invece far accettare e legalizzare un danno possibile del 7%.
Le linee guida, pubblicate lo scorso luglio 2013, propongono a produttori di pesticidi e valutatori dei rischi innovative e importanti indicazioni metodologiche su come effettuare i test e le valutazioni dei rischi dei pesticidi prima della loro autorizzazione e commercializzazione sul mercato.
La comune presa di posizione associativa, riconosce aspetti positivi e importanti del documento, ma segnala al Commissario diverse inaccettabili incoerenze nel suo contenuto:
• Le linee guida considerano accettabile una riduzione della colonia del 7% causata dall’esposizione a un pesticida. Quale allevatore potrebbe potrebbe accettare che le sue mucche perdano il 7% del suo peso corporeo dopo l’esposizione a una sostanza chimica? Come per gli altri allevamenti non deve essere consentita nessuna percentuale di riduzione delle dimensioni della colonia a causa dei pesticidi.
• Inoltre la soglia di perdite del 7% proposta dall’EFSA riguarda un singolo pesticida, ma la realtà è che le api sono esposte a numerosi prodotti chimici in modo contemporaneo e consecutivo. Bisogna quindi considerare dei fattori di sicurezza per le potenziali esposizioni multiple e sinergiche.
• Le linee guida prevedono, in situazioni estreme, quali le siepi attorno ai campi trattati, che il 90% delle colonie può risultare esposto a un livello considerato sicuro (nessun effetto dannoso), mentre il restante 10% può risultare esposto a un livello superiore, che può arrecare danni alle colonie. Considerando che il valore delle api non è stimabile, nessuna ape deve invece essere esposta a rischi inaccettabili da pesticidi nelle zone regolamentate. Per le attuali pratiche agronomiche, raggiungere una percentuale del 100% è difficile; tuttavia, una percentuale del 97,5% può essere considerata accettabile.
• Le linee guida dovrebbero considerare anche l’impatto sulla produzione di miele come un indicatore di tossicità. La produzione di miele è, infatti, una prova dello stato di salute di una colonia.
• Il test di volo di homing deve essere obbligatorio. Questo test è fondamentale per valutare la tossicità subletale per le api; inoltre sono già testati protocolli che permettono di effettuarlo in modo semplice.
La lettera si conclude ringraziando l’EFSA per gli sforzi in cui è impegnata per la creazione di un staff scientifico apistico esente da conflitto di interessi, con la richiesta di includere altri scienziati esperti apistici di accertata indipendenza .{jcomments on}
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