L’ idea di un apiario al parco del Valentino nasce proprio così, con una proposta, che è quasi un soliloquio, sussurrata due anni or sono nell’abitacolo di una vettura che scende per i tornanti della Valgrisanche, tra esuberanti fioriture di epilobio e la luce obliqua di un sole al tramonto.
Da lì si sviluppa un percorso, forse comune a molte iniziative creative, caratterizzato da una lunga serie di dubbi e riflessioni, che tuttavia, in questo caso, sono articolati da richieste strane e fantasiose al limite del buffo, del tipo: “arnie da nomadismo o stanziali?”, “api regine bolognesi o autoctone?”, “tetti a scatola o a spiovente?”, “ma l’ ippocastano è più nettarifero dell’ acacia?”, ..e così via.
Quelle domande hanno avuto molte e variegate risposte, e per fortuna anche l’ultimo, importante quesito, ovvero se al Comune e all’Università di Torino, responsabile dell’Orto Botanico, una proposta simile potesse piacere, è stato soddisfatto, ricevendo un’accoglienza positiva insieme ad entusiastiche benedizioni. Dunque dalle parole si è passati ai fatti e laggiù, nell’antico “Boschetto”, fondato nel lontano1830, tra un corniolo (Cornus mas) e un noce del Caucaso (Pterocarya fraxinifolia), “ora vivono e prolificano 5 famiglie di api, in cassette di legno che a noi è piaciuto chiamare con i nomi delle donne che animano le nostre vite: Casa Raffaella e Casa Cecilia, Casa Laura e Casa Elisabetta, ed infine, l’ultima arrivata, Casa Sibilla”, … finalmente le api volano in città!
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Nasce così, grazie ad un ardito progetto ideato da Lorenzo Domenis e Marco Cucco, “ ’L Buss Doss ” (L’Arnia Dolce), il primo miele metropolitano e subalpino a chilometro sottozero, un miele millefiori prodotto da metà aprile a fine luglio e suddiviso in tre raccolti.

Il colore assume tonalità ambrate e il sapore è moderatamente dolce ed insieme leggermente amaro, senza tuttavia raggiungere i livelli estremi tipici del castagno.
E’ un miele adatto ad equilibrare le fragranze decise ed intense dei formaggi caprini e pecorini.


Grazie a queste due specie vegetali, il colore si fa più scuro e un sapore amaro si coniuga felicemente con sensazioni balsamiche, rendendo il prodotto particolarmente indicato per i rigori dell’ inverno o per l’ accompagnamento di formaggi diversi.
