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Millefiori e monoflora della Basilicata

Prodotti delle api

Un lavoro svolto da Simonetta Fascetti e Renato Spicciarelli, del Dipartimento di Biologia dell’Università della Basilicata, con la collaborazione degli apicoltori lucani, ha permesso prima di tutto di identificare una serie di mieli monoflora “ricorrenti” nella regione, insieme ad altri monoflora che non sono ottenibili ogni anno e sono stati perciò classificati come “occasionali”.

mieli monoflora lucani ricorrenti
acacia, agrumi, castagno, eucalipto, melata, melo e biancospino, sulla, trifoglio bianco
mieli monoflora lucani
occasionali
colza, edera, erba viperina, erica, liliacea, marruca, rosmarino, scabiosa, scaccia l’occhio, trigonella
Principali aree della Basilicata e produzione dei mieli monoflora

 

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A fianco dei mieli monoflora sono stati identificati una serie di mieli millefiori. Per questi mieli il pascolo delle api è rappresentato da territori ad elevata diversità di ambienti con mosaici di vegetazione in prati, siepi, boschi, zone umide, tra di loro compenetrati in frammenti di limitate superfici. Sul territorio regionale queste situazioni ambientali sono molto diffuse nelle zone collinari e sub costiere del versante jonico e sui rilievi dell’Appennino Lucano. Alla base del lavoro c’è la raccolta di un alto numero di campioni di mieli, che sono stati sottoposti ad analisi melissopalinologica (l’ esame microscopico dei granuli pollinici presenti in un miele per determinarne l’origine floreale più o meno composita).  Nello spettro dei pollini rinvenuti nel miele multiflora lucano è sempre abbondante il polline di piante della famiglia delle Leguminose, associato in quantità variabile con quello di altre piante a prevalenza locale o stagionale.  Per questi mieli è stato possibile arrivare a distinguere chiaramente il miele millefiori primaverile da quello estivo, e da quello autunnale (se pure meno ricorrente degli altri). E non solo. Si è potuto arrivare a distinguere il miele millefiori prodotto ed estratto in maggio da quello prodotto in giugno o luglio-agosto o settembre-ottobre.
6_picc1Il miele millefiori lucano di maggiofrecciatornasu    
È di colore pallido, leggero e delicato nell’odore e nel gusto, molto fluido.
Proviene da piante a fioritura primaverile, anche precoce, da marzo a maggio. È caratterizzato dalla prevalenza di pollini di piante della famiglia delle Leguminose, associati a quelli di Borraginaceae, Rosacee e Ranuncolacee.
Nelle analisi dei pollini presenti in questo miele risultano da 150 a 200 tipi di pollini diversi di cui a volte nessuno dominante. I pollini dominanti, provengono dal castagno, dalla sulla, e da crucifere tipo colza, cavoli, rucola.
Sempre presenti i pollini provenienti da numerose leguminose erbacee (Trifoglio, Sulla, Bonaga, Ginestrino, Erba Medica, Veccia, Lupinella).
Questo miele proviene da territori costieri e collinari della provincia di Matera, prevalentemente dal Metapontino e dai rilievi del medio e basso corso dei fiumi con foce nel Mar Jonio.
Gli ambienti sono molto diversi, ma hanno in comune condizioni climatiche di tipo mediterraneo con aridità estiva sempre presente e prolungata da maggio a settembre. Le specie più frequenti provengono da prati-pascoli in cui abbondano piante foraggere (soprattutto leguminose quali trifoglio, veccia, sulla, ecc.), da zone agricole quali campi ed incolti con specie infestanti e ruderali (borragine, papavero, artemisia, fiordaliso, acacia) e da siepi e cespuglieti della macchia mediterranea (alaterno, lentisco, biancospino, pruno, pero e melo selvatici).
Nelle colline argillose del Materano lo spettro dei pollini rinvenuti nel miele è caratterizzato da specie diverse di Erba Medica e Sulla.
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Il miele millefiori lucano di giugnofrecciatornasu    
È un miele di colore ambrato, leggero, molto fluido e delicatamente aromatico nell’odore e nel gusto, prodotto tra maggio e giugno.
In esso prevalgono i pollini di Leguminose, Rosacee e Composite associati in modo caratteristico a quello di Labiate aromatiche.
Nelle analisi del millefiori di giugno si rinvengono da 200 a 250 tipi di pollini diversi in cui sono dominanti il castagno e sporadicamente il rovo, il trifoglio bianco e l’eucalipto, con un numero molto elevato di pollini rari in modo particolare di Labiate aromatiche, Rosacee e Composite. Come per il miele millefiori di maggio sono molto abbondanti i pollini delle Leguminose.
Viene prodotto in territori ricchi di radure, margini di boschi, e prati-pascoli, con aridità estiva poco accentuata o assente. In queste situazioni ambientali le fioriture sono particolarmente concentrate ed abbondanti nelle due-tre settimane che precedono il solstizio d’estate, periodo in cui si ha il massimo della produzione. Molti pollini rinvenuti in questo miele provengono da piante dei brometi e cinosureti, prati-pascoli caratteristici dei rilievi appenninici e sono presenti in modo caratteristico specie aromatiche quali timo, santoreggia, teucrio montano e salvia.
Sono inoltre presenti pollini di specie arboree ed arbustive caratteristiche dei cespuglieti e dei mantelli del bosco di questa fascia fitoclimatica, quali rovi, meli e peri selvatici, biancospino, tiglio, frassino ed agrifoglio.
Attualmente viene prodotto nei territori submontani dell’Appennino Lucano, della Val d’Agri e del Lagonegrese, ma gli habitat potenzialmente idonei alla produzione sono ampiamente diffusi nelle aree interne e sui rilievi montuosi.

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Il miele millefiori lucano di luglio-agostofrecciatornasu    
Il miele millefiori prodotto in piena estate è di colore ambrato, denso e di gusto ed odore deciso.
Viene prodotto in piena estate per essere estratto a fine agosto.
La miscela dei pollini presenti nel miele risulta particolarmente ricca nelle produzioni del mese di luglio, mentre in quelle del mese di agosto, in corrispondenza della progressiva riduzione delle fioriture e della stasi vegetativa tipica dell’estate mediterranea, il numero e la varietà di specie mellifere tendono a diminuire.
La presenza del polline di specie quali canapa acquatica, capraggine, artemisia, salterella e ligustro, evidenzia aree di prelievo in zone umide quali fasce di vegetazione ripariale, margini di fossi, stagni ed impluvi, dove le fioriture si prolungano anche in piena estate.
Sempre presenti con frequenza e abbondanza variabili sono i pollini provenienti da numerose leguminose erbacee appartenenti al genere Trifoglio ed alle specie Dorycnium pentaphyllum, bonaga, ginestrino, veccia.
Caratterizzante la composizione è anche la presenza di pollini di molte composite quali i fiordalisi la cicoria selvatica le crepidi i dente di leone, cardi ed erbacee spinose, tipica fioritura estiva dei pascoli montani. Frequenti sono inoltre i pollini di rovo e di erba viperina.
Gli ambienti di provenienza sono diversi ma la presenza di fioriture, abbondanti anche nel periodo estivo, indica la presenza nelle zone di pascolo delle api di fattori (quali l’altitudine o la presenza di laghi) che mitigano le condizioni siccitose del periodo stagionale.
Le specie più frequenti provengono da prati-pascoli polifitici a composizione floristica variabile e locale, con prevalenza di piante foraggere soprattutto Leguminose del genere Trifoglio, Composite e Graminacee.
Il miele proviene da territori montani e submontani dell’Appennino Lucano, del Lagonegrese e del Vulture-Melfese.

Il miele millefiori lucano di settembre-ottobrefrecciatornasu
È un miele di limitata produzione strettamente legato a territori dove l’autunno è una stagione estremamente favorevole alla ripresa vegetativa dopo l’aridità e le elevate temperature estive. Le condizioni climatiche miti e la discreta umidità che contraddistinguono nella Regione Mediterranea questo periodo stagionale, permettono alle api di avere a disposizione un discreto numero di fioriture da bottinare.
Il miele millefiori autunnale presenta caratteristiche organolettiche piuttosto variabili in funzione della prevalenza di diverse tipologie di polline: se abbondano pollini di Leguminose si ha un miele di consistenza semifluida, di colore giallo chiaro o dorato, odore e gusto delicato; quando nella miscela di pollini sono ben rappresentate specie della famiglia delle Composite, il miele si presenta denso, di colore ambrato, di odore e gusto più deciso, opaco e tendente ad una cristallizzazione precoce.
Il millefiori autunnale origina da oltre 100 piante differenti che fioriscono in autunno (Giacinto selvatico, Scilla autunnale, varie specie di Senecio, Inula, varie specie di Astro ecc.) o con prolungata stagione vegetativa (Tarassaco, Trifoglio bianco, Ginestrino, varie specie di Cardo, Rovo). Non è raro trovare anche polline di piante primaverili che in autunno possono fiorire nuovamente, quali borragine, rucola, pruno e melo selvatico.
Gli ambienti di provenienza sono rappresentati da pascoli, incolti, radure e cespuglieti, in cui si rinvengono specie a larga distribuzione o ubiquitarie e specie ad areale mediterraneo.
Proviene da territori collinari e submontani dell’Appennino Lucano, del Lagonegrese e della valle del Bradano.