Diverse realtà associative guardano con crescente partecipazione e interesse all’attività svolta dall’Unione degli apicoltori e fra queste due hanno deciso finalmente di formalizzare un diverso e più organico rapporto organizzativo, per dare e ricevere l’indispensabile contributo che proviene dalla partecipazione a un progetto e collaborazione di ambito nazionale. L’U.N.A.API. vede così crescere il proprio radicamento e iniziativa in Emilia Romagna nella Provincia di Bologna e apre un diverso livello di proposta e iniziativa nella regione Lazio.
Di seguito una sintetica presentazione delle due associazioni.
“Le Nostre Api” Associazione di Apicoltori Felsinei
Mi è stato chiesto di scrivere due righe su come è composta l’associazione bolognese, non è facile condensare il tutto in poche righe. Scrivere l’entusiasmo che è il nostro carburante, scrivere quanta fatica per cercare di sviluppare tutto quello di cui necessiterebbe l’apicoltura del nostro territorio.
La nuova associazione Bolognese, nasce il 6 Dicembre 2006 dopo ripetuti tentativi sin dal 2003, tesi all’obiettivo di costruire uno strumento di crescita collettivo, grazie a pochi volontari dell’A.B club sezione di Sasso Marconi è stata fatta assistenza tecnica, sono stati organizzati una decina di corsi con punte di 50 partecipanti e due Convegni Nazionali. Tale costanza d’impegno ha comportato quale primo risultato alla fondazione di una Associazione che da subito ha trovato ampi consensi e partecipazione, chiudendo il 2007 con 98 soci e 54 partite iva.
A posteriori merita un gran ringraziamento l’A.B club di Sasso Marconi e in particolare chi lo ha ospitato nelle riunioni mensili nella sua “tavernetta”.
L’Associazione è stata suddivisa in gruppi di lavoro:
- Gruppo degli Allevatori di Api Regine – Composto da 6 allevatori professionisti ha già attivato un embrionale lavoro di verifica e selezione genetica, il tutto finalizzato a inseminazione artificiale d’incrocio dei ceppi migliori.
- Gruppo produttori di Pappa Reale – Testano le regine sulla produzione di gelatina reale.
Entrambi i gruppi hanno allievi che partecipano molto attivamente alla selezione di api regine e alla produzione di pappa reale con stage aziendali presso allevatori e produttori di pappa.
- Gruppo sanitario – una dozzina di apicoltori che collaborano in vari modi, con prodotti bio e meccanici per la lotta alla varroasi.
- Gruppo conferitori di miele – Apicoltori medi, che si accordano per le consegne ritirando miele anche a chi non ha i mezzi, seguiti nella loro crescita, finalizzata ad ingrandirsi e ad associarsi personalmente a Conapi.
- Gruppo degli Apiari Didattico/Culturali – Apicoltori del bolognese che con contributi dei vari comuni e anche del regolamento 1234/07, realizzano apiari/giardino a regola d’arte con piante officinali, cartellonistica, irrigazione computerizzata e arnie di diverso tipo.
In tutti gli apiari viene fatto monitoraggio ambientale e incontri per le scuole e per utenti di diversa fascia d’età, con l’assistenza di una psico-pedagologa per rapportarsi al meglio con i giovani “alunni”.
- Gruppo dell’Impollinazione: L’associazione garantisce ai coltivatori un servizio molto efficiente, dove gli apicoltori devono sottostare ad un regolamento e sono soggetti a controlli da parte dell’associazione.
La suddivisione in gruppi è stata fatta per seguire da vicino le diverse esigenze dei soci.
Se le forze ce lo consentiranno vorremmo costruire altri gruppi di interesse e di attività.
Tutti i soci si incontrano una volta al mese, con temi e relatori sempre diversi presso l’Istituto Nazionale d’Apicoltura di Bologna.
Oggi l’Associazione conta 122 soci con un’età media di 46,46 anni ed un totale di 10.947 alveari, ed abbiamo deciso fosse l’ora di dare il nostro piccolo contributo alla vita e attività di UNAAPI.
Così come è molto importante che tutti gli apicoltori italiani, si associno alla loro associazione locale altrettanto vale per l’associazionismo nazionale. Dare sostegno ad un’associazione, vuol dire investire per l’azienda e non vuol dire buttar via danaro. Vuol dire salvaguardare “le nostre api” e difenderle!!!
Apprezziamo in particolare l’enorme sforzo e contributo che si realizza nel sito www.mieliditalia.it, ed è per noi un onore entrare a far parte, anche formalmente di questa “rete”.
Il Presidente
Francesco Fraulini
ASSOCIAZIONE LAZIALE PRODUTTORI APISTICI
A ottobre del 2006 si è costituita l’A.L.P.A. Associazione Laziale Produttori Apistici.
Un’associazione di giovani apicoltori che amano le api, l’ambiente in cui queste vivono che l’uomo “Sapiens sapiens” deve preservare per le generazioni future.
L’età media degli associati è di 45 anni, i soci sono al momento 38, di cui 30 con partita iva, per una consistenza in alveari all’inizio del 2008 di n° 7.450 famiglie d’api. L’associazione è nata a seguito di un intenso confronto sulle problematiche dell’apicoltura laziale, e dall’esigenza di unire le forze per tentare di risolvere i problemi che investono il comparto.
I soci fondatori hanno ritenuto indispensabile creare un’associazione che desse voce vera e forte a tutte quelle richieste profondamente legate all’apicoltura condotta in forma d’impresa.
Il settore apistico, infatti, nella nostra regione è un comparto economico che mostra evidenti limiti sopratutto nell’eccessiva frammentazione e dimensione delle realtà imprenditoriali; a questo va aggiunto che, troppo spesso il confine che segna l’attività hobbistica è ambiguo e confuso. L’A.L.P.A. vuole, pertanto, essere innanzitutto un’associazione che tuteli e favorisca l’apicoltura come lavoro ed impresa, parallelamente si propone anche di incoraggiare chi da hobbista, guarda all’impresa come obiettivo da raggiungere.
Oggi l’apicoltura laziale, così come quella mondiale, è afflitta da una serie di problematiche gravi e di difficile soluzione: l’avvento della varroa con tutte quelle patologie ad essa collegate, l ‘ evidente inquinamento ambientale, i catastrofici cambiamenti climatici e l’uso disinvolto di insetticidi sistemici, in campo agricolo, e non solo, con grave danno per tutti gli insetti in particolar modo dei pronubi. Troppo spesso si è tentato di dare risposte a questi problemi non tenendo conto di chi trae sostentamento e custodisce la quasi totalità del patrimonio apistico, coniugando il proprio lavoro con quello delle api.
Il reddito dell’impresa apistica oggi è indissolubilmente legato alla sopravvivenza dell’insetto.
L’A.L.P.A. si prefigge di unire i valori di un territorio sano e quindi, di un ambiente ricco di api, con il giusto compenso di chi trae il proprio sostentamento dall’attività.
Per lavorare in tale dimensione è indispensabile essere parte attiva della rete apistica che a livello nazionale ed europeo si contraddistingue per la capacità di confronto, proposta e battaglia ragione che ci induce ad una adesione convinta e partecipe all’U.N.A.API.
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