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Incontro Aapi di mezza stagione – i dati sulle produzioni di miele italiano

01 agosto 2017

concorso mieleCome di consueto si è svolto a Modena, il 26 luglio, l’incontro di mezza stagione dell’Aapi.

L’evento rappresenta un momento importante di condivisione e confronto sulle tematiche del momento e per fare il punto sull’annata apistica produttiva, ormai avviata alla conclusione.

Riportiamo quanto riferito dagli apicoltori professionisti presenti a Modena in merito alle produzioni.

 

Agrumi

Sicilia: dopo anni di scarse produzioni il miele di agrumi torna a riempire i melari siciliani con medie che si aggirano sui 30 kg/alveare.

Sardegna: medie che si avvicinano a quelle siciliane 28-30 kg/alveare.

Calabria: medie sui 20 kg/alveare, meglio sulla costa Ionica dove sono stati raccolti anche 40 kg/alveare.

Basilicata: si parla di medie di 20 kg/alveare ma spesso i raccolti sono stati inferiori a causa di massicci avvelenamenti.

Puglia: fanalino di coda per le produzioni del sud Italia, 10 kg/alveare.

Miele primaverile: millefiori, erica, ciliegio e tarassaco

Sardegna: 10-20 kg di media ma produzioni molto variabili da zona a zona.

Lazio e Toscana: 10 kg/alveare di media in Maremma.

Emilia Romagna: non si registra produzione.

Piemonte: rese discrete sul tarassaco
Sud: 5kg/alveare di ciliegio

Liguria e maremma segnalano buone produzioni di erica, tra i 10 e i 15 kg/alveare

Sulla

Al sud fiorita in contemporanea con l’arancio e per questo non raccolta da molti apicoltori che hanno preferito spostare gli apiari negli agrumeti.

Sicilia: medie sui 10 kg/alveare

Calabria: bene in concomitanza con gli agrumi 0 raccolto su sulla tardiva.

Basilicata: il raccolto è stato nullo a causa del maltempo.

Molise: medie di 10 kg

Campania: raccolti sotto i 20kg di media.

Toscana: causa siccità non è stata raccolta sulla.

Acacia

Calabria: il Vibonese è probabilmente la zone in cui è stata raccolta più acacia di Italia e questo la dice lunga sulle produzioni disastrose di questa fioritura. Medie di 20-30 kg.

Campania: produzioni vicine allo 0, solo sopra i 700 si è visto un po’ di miele: 6-7 kg/alveare.

Molise e Abruzzo: medie di 10 kg/alveare.

Lazio: 3-4 kg

Marche: in questa regione la gelata di fine aprile ha azzerato le produzioni.

Toscana: scarse produzioni, siamo sui 6-8 kg/alveare di media con zone particolarmente vocate come il pistoiese dove si è raccolto 4kg e rare zone dove al massimo siamo arrivati a 10-15 kg/alveare.

Emilia Romagna: zone di fondovalle colpite dalla gelata, le medie sono di 5-6 kg/alveare. Meglio nel piacentino 5-8 kg/alveare.

Trentino alto Adige: bassissime rese, meglio solo in val Sugana dove però non si superano i 7-8 kg di media.

Veneto e Friuli: solo 3 kg di media.

Lombardia: disastro nell’oltrepò con medie vicino allo zero. Lungo i fiumi dove l’acacia non è gelata siamo sui 7 kg/alveare. A nord di Milano, nelle prealpi e in provincia di Bergamo siamo sui 10 kg di media in pianura e 2 in collina dove solitamente si concentrano le produzioni.

Comasco: 3 kg/alveare.

Varese: 2 kg/alveare.

Piemonte: disastrose le rese in questa regione che spesso ha fatto registrare produzioni molto alte. Nelle zone storicamente vocate, Novarese, Astigiano, Casalese, Alessandrino e Tortonese, la media è stata meno di3kg

Liguria: anche in Liguria le produzioni sono state inesistenti, con qualche sporadica punta sui 12 kg/alveare.

Tiglio

Toscana: il clima caldo e secco non ha permesso di raccogliere questo monoflora nelle città, tuttavia nello stesso periodo è stato fatto un po’ di millefiori con prevalenza di melata, in media 5-6 kg/alveare.

Emilia Romagna: medie vicine allo zero per il tiglio cittadino, meglio nell’appennino con 8-9 kg di media.

Veneto, Lombardia e Piemonte: ottime rese, tenendo conto della stagione, per il tiglio delle zone prealpine con medie che sfiorano rispettivamente i 25kg/alveare in Veneto i 30 in Lombardia e i 20 in Piemonte.

Millefiori estivo e altri monoflora

Millefiori estivo: un melario in Valtellina e in alta montagna. Produzioni maggiori sull’appennino sopra i 1200 m. Buone produzione sia sulle alpi sia sull’Appennino

Girasole: 6 kg in Campania, 7 kg in Puglia, 15 kg nelle Marche.
Toscana e Lazio medie vicino allo zero.

Rododendro: bene in Piemonte e sulle Alpi dove le zone vocate hanno prodotto 15-20 kg, molto bene in Valle d’Aosta dove si raggiungono i 25 kg.

Coriandolo: quasi azzerata la semina di questa ombrellifera da parte delle aziende agricole, cala quindi, anche dell’80%, la raccolta, si registrano rese discrete solo nel foggiano.

Erba medica: si registrano buone produzioni solo in Veneto.

Eucalipto: zero in Calabria e in Sicilia. Solo in alcune zone della Sardegna è stato raccolto un melario.

Melata: in corso.

Castagno

Campania: castagneti ancora gravemente danneggiati dal cinipide, tuttavia le medie produttive sono sui 12-13 kg/alveare.

Basilicata: 12kg

Toscana: medie molto variabili da zona a zona, si va da medie di oltre un melario in aree del casentino della montagna pratese a medie più basse. 15 kg/alveare in Lunigiana.

Emilia Romagna: medie sui 7-8 kg.

Liguria: 10-1 5kg

Piemonte: le medie in questa regione sono di 10-12 kg/alveare, un po’ meglio a Novara e Vercelli dove si arriva a 15 kg/alveare.

Lombardia: in Brianza sono stati raccolti 15kg/alveare, nelle altre zone vocate si oscilla tra i 10 e i 20 kg/alveare.

Commento

Le annate negative si stanno inanellando con un trend preoccupante, quest’anno la primavera anticipata seguita dalle gelate, la siccità, che in alcune zone ha costretto a nutrire in periodi normalmente dedicati alla bottinatura, e fenomeni atmosferici improvvisi e aggressivi (bombe d’acqua, grandinate), senza contare fenomeni di avvelenamento, gli episodi di vandalismo o furto e gli incendi, hanno pregiudicato irreparabilmente la stagione. Se queste medie produttive, ormai costanti in questi ultimi anni, si dovessero ripetere nelle prossime stagioni è probabile che molte aziende apistiche siano costrette a chiudere o a ridimensionarsi.

La produzione di miele si è registrata a macchia di leopardo, solo in alcune zone e in alcuni periodi e comunque sotto le aspettative; tra gli apicoltori di lunga data si ricorda il ‘77 come l’anno peggiore a memoria d’uomo, già l’anno scorso si pensava che la stagione non potesse andare peggio di così, ma questo 2017 ci ha tragicamente smentito.  

Estero

La gelata che ha attanagliato l’Europa a fine aprile ha sorpreso le acacie dell’est europeo con le gemme ancora protette da uno strato di neve. In questa condizione di quiescenza le piante non sono state danneggiate, inoltre hanno potuto usufruire di risorse idriche quando a primavera la neve si è sciolta. La produzione è stata comunque scarsa, in particolare in Romania, si registra produzione solo in Ungheria.

La Francia ha avuto una pessima annata, simile all’Italia per rese e condizioni meteo, anche in Spagna non si parla di stagione positiva è andata appena meglio in nord Europa, dove comunque le produzioni non sono mai altissime.

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