Un adulto di Aethina tumida è stato rinvenuto ad agosto in un alveare nei pressi della città di Abbotsford, nella provincia canadese della Columbia Britannica, vicino al confine con gli USA.
Gli apicoltori hanno attivato il monitoraggio degli apiari in un raggio (non molto ampio, in verità) di cinque chilometri dal ritrovamento.
E’ bene sottolineare che il ritrovamento di Abbotsford riguarda solo un adulto maschio non in fase riproduttiva; tuttavia, anche in considerazione di altri focolai in Ontario, si stanno prendendo in considerazione una serie di azioni tra cui la realizzazione di zone di quarantena per cercare di fermare la diffusione del parassita.
Nel 1996 l’Atehina tumida è stata scoperta negli Stati Uniti e ha rapidamente colonizzato il sud-est del paese dove ha trovato un clima ideale caldo e umido. A seguito di fallimentari tentativi di contenimento con il blocco del nomadismo, la diffusione ha interessato rapidamente tutto il Nord America. In Canada la provincia dell’Ontario – di superficie pari a oltre 3 volte quella dell’Italia, più di un milione di Km quadrati – ha attivato misure di blocco delle movimentazioni apistiche in entrata e in uscita. Di fatto il contenimento più efficace si è rivelato quello delle zone a clima molto rigido come, Alberta e Manitoba. La scoperta ad Abbotsford pone serie problematiche alla fiorente coltivazione del mirtillo, che dipende strettamente dall’attività delle api. Più di 30.000 alveari provenienti dalla provincia di Alberta sono utilizzati ogni primavera per il servizio di impollinazione del mirtillo della Columbia. Nella provincia della Columbia sono allevati infatti solo 43.000 alveari, di cui meno di un terzo effettua servizio di impollinazione del mirtillo. Misure restittive delle movimentazioni apistiche quindi metterebbero a serio rischio l’economia dei coltivatori di piccoli frutti.
In passato gli USA rinunciarono alle restrizioni delle movimentazioni apistiche per le conseguenze drammatiche che avrebbero comportato sulla produttività delle colture. Quindi prevalse il calcolo economico dei costi certi, ben superiori ai presunti e incerti benefici.
Il Canada che strategia adotterà? L’auspicio e che non segua il pessimo esempio dell’Italia. Con irresponsabili e inefficaci roghi di alveari. Con silenzio tombale sulla stato di accertamento dell’andamento dell’infestazione. Con sola e costante penalizzazione degli apicoltori, colpiti dal fuoco cieco della penosamente inadeguata “purificazione eradicativa”.
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