Nuovo Stop ai concianti killer d’api, fino al 31 dicembre! Presa di posizione unitaria dell’associazionismo apistico nazionale
Il Sottosegretario del Ministero alla Salute, F. Martini, ha comunicato, con soddisfazione, la decisione d’ennesima sospensione dei preparati per la concia del seme di mais, gravemente indiziati d’essere una delle cause determinanti del declino di api e insetti utili. Le associazioni apistiche nazionali Conapi, Fai e Unaapi hanno unitariamente ringraziato per la decisione precauzionale, e ribadito l’insieme dei dati di fatto e di incontestabili argomentazioni che motivano sia assunta, finalmente, la decisione di definitiva messa fuori legge di tali preparati.
Di seguito alcuni comunicati stampa….
CONTINUA PER LE API ITALIANE LA “TREGUA” DAI PESTICIDI KILLER: SODDISFAZIONE DEGLI APICOLTORI, CHE CHIEDONO PERÓ LA SOSPENSIONE DEFINITIVA DEI NEONICOTINOIDI
Le principali associazioni apistiche italiane rilevano che, nei tre anni di sospensione dei concianti, le api stanno di nuovo bene e non si sono verificati fenomeni significativi di parassitosi del mais.
Le api italiane possono tirare un altro piccolo sospiro di sollievo, almeno fino al 31 dicembre: è stato infatti prorogato fino alla fine di quest’anno il divieto di uso di neonicotinoidi, sostanze killer utilizzate in agricoltura, che negli anni scorsi avevano causato una moria senza
precedenti di api, mettendo in ginocchio il comparto apistico nazionale. Gli apicoltori italiani, attraverso le tre più importanti associazioni nazionali (Unaapi, Fai e Conapi), esprimono soddisfazione e ringraziano per la decisione presa nei giorni scorsi dalla Commissione Consultiva Fitofarmaci del Ministero della Salute, ma chiedono con forza una risoluzione chiara e definitiva, che vieti per sempre l’impiego dei neonicotinoidi per la concia delle sementi del mais, visto l’ormai conclamato effetto negativo sulla salute delle api.
“Siamo molto soddisfatti per questa ennesima proroga, con ulteriore conferma della fondatezza delle nostre denunce – afferma Francesco Panella, presidente di Unaapi – ma riteniamo che adesso sia giunto il momento per il ritiro definitivo dell’autorizzazione d’uso dei concianti del mais. Dopo il netto e incontestabile miglioramento nelle ultime tre stagioni (2009, 2010 e 2011) dello stato di salute e di buona produttività degli allevamenti apistici in seguito alla sospensione di queste sostanze, ci sono ormai le evidenze scientifiche per un loro ritiro definitivo”. Confermate peraltro dai nuovi spopolamenti avvenuti proprio questa primavera in Slovenia, per cui anche il paese vicino ha decretato lo stop definitivo alle molecole killer d’api.
In una lettera congiunta indirizzata a Saverio Romano, Ministro dell’Agricoltura, a Ferruccio Fazio, Ministro della Salute, e a Stefania Prestigiacomo, Ministro dell’Ambiente, le associazioni degli apicoltori ricordano, tra l’altro, come vi sia stata una scarsa significatività e incidenza dei parassiti e delle patologie del mais (diabrotica, elateridi e virus) nelle tre stagioni produttive contrassegnate in Italia dal divieto d’uso dei concianti sistemici; al contrario, si è avuta una riconferma, vasta e di campo, dell’efficacia della rotazione e delle buone pratiche agronomiche coerenti con l’approccio di lotta integrata alle patologie e parassitosi del mais.
D’interesse anche l’articolo comparso su Il Fatto alimentare
DIVIETO IMPIEGO NEONICOTINOIDI IN AGRICOLTURA SPIEGATA MORIA API, SECONDO RICERCA COLPA INSETTICIDA MAIS COLPITE DA LANCI MACCHINE SEMINATRICI, NON CONTATTO CON FIORE
VENEZIA, 27 GIU – La moria delle api, osservata negli ultimi anni in percentuali comprese tra il 40 e il 60% della popolazione, sarebbe dovuta al contatto con insetticidi presenti nelle sementi, in particolare del mais.
Lo afferma uno studio dell’Università di Padova nell’ambito del progetto “Apenet”, pubblicato nell’ultimo “Journal of Environmental Monitoring”.
A studiare il fenomeno un gruppo di esperti coordinati dai professori Vincenzo Girolami, del Dipartimento di Agronomia ambientale e produzioni vegetali, e Andrea Tapparo, del Dipartimento di Scienze chimiche dell’ateneo patavino. Essi hanno accertato che a far ammalare le api sono sì gli insetticidi, ma non quando l’insetto si posa sul fiore – come si poteva supporre – bensì quando in volo entra in contato diretto con le sementi e gli insetticidi lanciati contemporaneamente dalle macchine seminatrici.
Per gli esperti, il fenomeno si verifica perché le api per raccogliere nettare e polline di tarassaco, colza, pruni, ciliegi devono spesso attraversare campi destinati a mais, con viaggi continui e costanti che inevitabilmente le espongono al contatto con le macchine che spruzzano l’insetticida che per loro è fatale.
Nelle api trovate morte vicino ad una seminatrice, dopo un solo dopo un volo, sono state rinvenute concentrazioni tra i 50 e 1.000 nanogrammi (miliardesima parte di un grammo) di insetticida usato in agricoltura.
“Esprimo la mia soddisfazione per la proroga cautelativa del divieto dell’impiego dei neonicotinoidi per la concia delle sementi a causa dei suoi possibili effetti negativi sulla salute delle api”.
Lo afferma il Sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, in un comunicato nel quale commenta la proroga del divieto di impiego dei neonicotinoidi in agricoltura da parte della commissione consultiva fitofarmaci del ministero della salute.
“Detto divieto, – spiega la Martini – ispirato al principio di precauzione ed alla salvaguardia dell’apicoltura italiana, e’ valido fino al 31 dicembre di quest’anno.
Auspico che entro quella data vengano prodotti dati scientifici condivisi con le Regioni e con le associazioni dei produttori per arrivare ad una valutazione congiunta che porti ad una posizione definitiva sulla questione che tuteli tutte le produzioni agricole“.
13:27 27 GIU 2011
In una lettera congiunta indirizzata a Saverio Romano, Ministro dell’Agricoltura, a Ferruccio Fazio, Ministro della Salute, e a Stefania Prestigiacomo, Ministro dell’Ambiente, le associazioni degli apicoltori ricordano, tra l’altro, come vi sia stata una scarsa significativita’ e incidenza dei parassiti e delle patologie del mais (diabrotica, elateridi e virus) nelle tre stagioni produttive contrassegnate in Italia dal divieto d’uso dei concianti sistemici; al contrario, si e’ avuta una riconferma, vasta e di campo, dell’efficacia della rotazione e delle buone pratiche agronomiche coerenti con l’approccio di lotta integrata alle patologie e parassitosi del mais.
Le api italiane possono tirare un altro piccolo sospiro di sollievo, almeno fino alla fine dell’anno: è stato infatti prorogato fino al 31 dicembre 2011 il divieto di uso di neonicotinoidi, sostanze killer utilizzate in agricoltura, che negli anni scorsi avevano causato una moria senza precedenti di api, mettendo in ginocchio il comparto apistico nazionale. Gli apicoltori italiani, attraverso le tre più importanti associazioni nazionali (Unaapi, Fai e Conapi), esprimono soddisfazione e ringraziano per la decisione presa nei giorni scorsi dalla Commissione Consultiva Fitofarmaci del Ministero della Salute, ma chiedono con forza “una risoluzione chiara e definitiva, che vieti per sempre l’impiego dei neonicotinoidi per la concia delle sementi del mais, visto l’ormai conclamato effetto negativo sulla salute delle api”. “Siamo molto soddisfatti per questa ennesima proroga, con ulteriore conferma della fondatezza delle nostre denunce – afferma Francesco Panella, presidente di Unaapi – ma riteniamo che adesso sia giunto il momento per il ritiro definitivo dell’autorizzazione d’uso dei concianti del mais”. In una lettera congiunta indirizzata ai ministri dell’Agricoltura,della Salute e dell’Ambiente, le associazioni degli apicoltori ricordano, tra l’altro, come vi sia stata “una scarsa significatività e incidenza dei parassiti e delle patologie del mais (diabrotica, elateridi e virus) nelle tre stagioniproduttive contrassegnate in Italia dal divieto d’uso dei concianti sistemici; al contrario, si è avuta una riconferma,vasta e di campo, dell’efficacia della rotazione e delle buone pratiche agronomiche coerenti con l’approccio di lotta integrata alle patologie e parassitosi del mais”.
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