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Gli apicoltori italiani ringraziano media e giornalisti

9 novembre 2008

GLI APICOLTORI ITALIANI RINGRAZIANO I MEDIA E I GIORNALISTI CHE VOGLIONO E POSSONO FARE, ANCORA, INCHIESTA!!

Molti giornali e molte TV, avvezzi a utilizzare tutte le disgrazie ed emozioni per “far effimero spettacolo” e aumentare le tirature e lo share, si sono sbracciati con titoloni, lunghi e confusi articoli ogni volta che le agenzie di stampa internazionali hanno trasmesso notizie sul tragico fenomeno delle morie di api che, da alcuni anni, falcidiano il patrimonio apistico di tutti i paesi del mondo.

Tutto questo strepitare, raramente, ha assunto la dignità del vero giornalismo.

 

In genere ci si è limitati al copia incolla delle informazioni contenute nelle veline di agenzia, spesso senza nemmeno capire bene gli argomenti trattati. Qualche volta si è dato grande risalto a vere e proprie bufale, come è successo con il gran spazio dedicato all’effetto sulle api delle onde elettromagnetiche della telefonia mobile, ipotesi che di fondamento e riscontri scientifici, ad oggi, ne ha ben pochi:

Alcuni giornalisti e alcuni media, invece, hanno cercato di entrare nel merito, di approfondire le notizie per offrire al lettori possibili chiavi di lettura sulla reale estensione e sulle possibili cause del fenomeno.

Citiamo, ma solo a titolo di esempio, in quanto non sono certo i soli, Michele Smargiassi di Repubblica, Anna Cecchini de “il Tirreno”, Edoardo Spera dell’agenzia Il Velino e Alessandro Sortino della trasmissione Malpelo de “La 7”.
Ci teniamo a esprimere un sentito ringraziamento a loro e a tutti quelli che onestamente hanno provato a dedicare tempo ed energie a una informazione vera.

Vogliamo fare questo ringraziamento non perché i giornalisti citati abbiano dato ragione alle denunce fatte dagli apicoltori, né, tanto meno, alle posizioni della loro Unione nazionale, ma perché essi hanno saputo e voluto fare ciò che oggi non usa più in campo giornalistico: l’inchiesta.

Hanno indagato, ricercato informazioni sul territorio, richiesto pareri, dando la parola a tutti i vari soggetti coinvolti nella vicenda: agli apicoltori certo, ma anche agli agricoltori, ai rappresentanti delle aziende agro chimiche, ai ricercatori …. e via andando, fornendo così a lettori e telespettatori veri elementi di conoscenza e la possibilità di incontrare un bene oggi assai raro: la riflessione!

Queste inchieste hanno messo in evidenza la gravità della crisi che oggi colpisce il mondo degli insetti e con esso i delicati equilibri di tutto il vivente.

Le inchieste hanno consentito soprattutto di avanzare ipotesi sulle cause di tali crisi e in particolare su una mai messa nel dovuto risalto dai media mondiali: l’impatto sull’ambiente delle nuove sostanze chimiche usate nell’esasperato tentativo di crescita delle capacità produttive dell’agricoltura.

Immensi sono gli interessi economici delle holdings sovranazionali che dettano la filosofia e la pratica dell’agricoltura industriale che, guardando al solo risultato immediato di massimizzare le produzioni, pensano di poter continuare a offendere all’infinito ambienti ed equilibri naturali. Queste incontrollabili potenze hanno immensi mezzi economici per diffondere l’“informazione” utile alla crescita ulteriore dei loro immani profitti.

Proprio per questo una informazione documentata, approfondita e veramente indipendente è parte necessaria e indispensabile per la costruzione di un domani che preservi la fertilità della terra e il ronzio delle api e degli insetti utili anche alle generazioni future.

Francesco Panella e Andrea Terreni di U.N.A.API.

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