Nuova risoluzione del Parlamento europeo sull’apicoltura: accolte le istanze del mondo apistico!
Strasburgo è lontana. Ma è anche la sede del Parlamento europeo. Qui si prendono decisioni importanti destinate a divenire le linee guida su cui dovranno basarsi le singole politiche locali nazionali. Questa notte si è parlato di apicoltura. E’ stata approvata una nuova risoluzione del Parlamento europeo che identifica le problematiche e le strategie di sviluppo del settore apistico. Comunicato stampa Testo della risoluzione
Finalmente all’apicoltura è stata dedicata la giusta attenzione. L’apicoltura è un settore che non solo crea reddito e occupazione, cosa di non poco conto, ma è anche fondamentale per le produzioni agricole e conseguentemente per l’intera economia europea. La risoluzione stabilisce che l’ape e gli apicoltori vanno tutelati e gli Stati nazionali dovranno trovare gli strumenti più adatti per farlo.
Strasburgo è lontana, appoggiata sul Reno tra Francia e Germania. Ma una delegazione di apicoltori italiani ha voluto essere presente per ringraziare le Istituzioni europee che hanno saputo tramutare in legge quelle che sono le istanze del mondo apistico. Una delegazione che lungo la strada si è sempre più ingrossata. Attraverso lo stivale l’apicoltura più attiva, risoluta, propositiva e rappresentativa si è unita. Unaapi, Aapi (Associazione apicoltori professionisti italiani), Arpat (Associazione regionale produttori apistici toscani), ASGA (Associazione delle province di Siena, Grosseto e Arezzo), Aspromiele (Associazione produttori miele Piemonte), Copait (Associazione per la produzione e valorizzazione della pappa reale fresca italiana) e Conapi (Consorzio Nazionale Apicoltori).
Strada conosciuta bene quella per Strasburgo, perche spesso percorsa. Infatti, negli ultimi mesi, gli incontri tra le associazioni di apicoltori europei e la Commissione agricoltura europea sono stati molti. Il merito della Commissione agricoltura europea, presieduta dall’eurodeputato Paolo De Castro, è stato quello di coinvolgere attivamente gli apicoltori nella stesura della risoluzione del Parlamento europeo. Un impianto normativo condiviso da tutti i soggetti coinvolti che non poteva che ottenere unanime apprezzamento. Anche le nutrite delegazioni francesi, tedesche, belghe e spagnole, presenti insieme a noi, si sono ritenute estremamente soddisfatte. E’ stato confortante sentire come, durante l’incontro con la stampa internazionale, la relatrice della legge, l’eurodeputata Lulling abbia parlato come se fosse un’addetta ai lavori, come le sue parole fossero molto simili alle nostre.
Sono soddisfazioni che ripagano dell’intenso lavoro, spesso silenzioso, durato molti anni, così come il pubblico riconoscimento attribuito all’Unaapi, citato come interlocutore lucido e propositivo e profondo conoscitore del settore apistico italiano.
Un lavoro di squadra che ha portato il legislatore a produrre normative applicabili e incisive.
Strasburgo da oggi è meno lontana.
Andrea Raffinetti
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