In soli 2 anni, sempre più numerosi studi scientifici, e indagini d’insieme sulla documentazione scientifica, inchiodano gli insetticidi sistemici: sono causa e concausa della crisi delle api! Gli studi più recenti si cumulano alle già notevoli prove scientifiche e fenomeni di campo evidenziatisi negli anni precedenti.
Rassegna sintetica delle decine di ricerche scientifiche che, nei soli ultimi due anni come valanga, dimostrano l’effetto inaccettabile delle molecole insetticide più utilizzate al mondo, su tutte le colture e in tutti gli ambiti.
RECENTI RICERCHE SCIENTIFICHE SU: API – AGRICOLTURA – PESTICIDI
34) Rapporto nazionale pesticidi nelle acque: dati 2009-2010. Edizione 2013
35) Valutazione della mortalità degli apiari canadesi in concomitanza ai trattamenti sul mais
37) L’esposizione a diversi pesticidi colinergici altera l’apprendimento olfattivo e la memoria nelle api
38) Molteplici vie di esposizione a pesticidi per le api vicino a coltivazioni agricole
39) Le dosi sub-letali di imidacloprid diminuiscono le dimensioni delle ghiandole ipofaringee e il ritmo respiratorio di api in vivo
40) I cambiamenti storici nel nord-est degli Stati Uniti hanno influenzato l’habitat degli impollinatori
42) Evidenti prove scientifiche degli effetti dei neonicotinoidi sulle api
43) Invertebrati: la situazione nel mondo
44) Api in declino: una revisione dei fattori che mettono impollinatori e l’agricoltura in Europa a rischio
45) Impollinatori e pesticidi: settimo rapport della session 2012-2013
Studio sull’effetto degli insetticidi, nella coltivazione di colza, sugli insetti impollinatori.
Open source : Journal of applied ecology pdf
2) Neonicotinoidi e capacità di foraggiamento dei bombi
Risk assessment for side-effects of neonicotinoids against bumblebees with and without impairing foraging behavior
Studio che accerta come, per le famigliole di bombi, concentrazioni di neonicotinoidi, di asserita non dannosità, determinino invece seri effetti sul loro comportamento alimentare.
Varie molecole di largo utilizzo interferiscono con il comportamento alimentare dei bombi provocando: riduzione dell’attività d’impollinazione, decremento della riproduzione e infine morte della colonia per insufficiente approvvigionamento.
Conclusioni. E’ necessario che si includa nei test di valutazione di rischio dei pesticidi: l’alterazione del comportamento alimentare.
Only Abstract: copyright SpringerLink Ecotoxicol
3) Comparazione degli effetti sulle api, di concianti dei semi del mais
Studio degli effetti sulle api di sementi conciate con insetticidi neonicotinoidi.
Conclusioni: i cantieri di semina di mais conciato, con molecole sistemiche, costituiscono una minaccia significativa per le api, specie quando si utilizza il thiamethoxam, uno dei composti con effetti più tossici.
Only Abstract: copyright SpringerLink Bull Environ Contam Toxicol
4) Contaminazione da neonicotinoidi nelle acque superficiali olandesi
Effects of neonicotinoid pesticide pollution of Dutch surface water on non‐target species abundance (van Dijk T. e al.) Olanda, 2010
Pesticidi neonicotinoidi nelle acque superficiali olandesi, effetti sulle diverse specie non bersaglio.
Open source: Utrecht University pdf
5) Interazione tra agente patogeno della affezione intestinale delle api, il Nosema, e neonicotinoidi
L’interazione tra microsporidi di Nosema e il neonicotinoide imidacloprid mette a rischio la vita delle colonie d’api.
Open source: Envionmental Microbiology pdf
6) Avvelenamenti degli allevamenti nella Repubblica Ceca
Report Servizi Veterinari della Repubblica Ceca: dal divieto d’uso del preparato fitosanitario Regent Wp 50, a base di fipronil, sulle coltivazioni di colza, non si sono più verificate intossicazioni di api.
Il maggior numero di massicci avvelenamenti di alveari nella Repubblica Ceca è stato causato dall’insetticida Regent, che ha efficacia per ben 21 giorni dopo l’irrorazione.
L’autorizzazione d’uso del preparato Regent Wp 50, per il contrasto al coleottero nella coltura della colza è stata annullata dal 2006. In effetti, da allora (primo anno senza casi di avvelenamento di apiari) non si sono più constatati mortalità d’api nella Repubblica Ceca.
Open source, in fondo, ultimo report “Avvelenamenti delle api”: toxicology
7) Spagna: pesticidi nei pollini immagazzinati negli alveari, possibili conseguenze
Ricerca su residui di pesticidi in campioni di polline di produzione spagnola.
Only Abstract: copyright Journal of Economic Entomology
8) Uso di neonicotinoidi su cucurbitacee e rischio d’ esposizione per le api
Studio sul rischio per api e impollinatori da utilizzo di insetticidi neonicotinoidi sucolture di cucurbitacee, abitualmente trattate in concomitanza con fioritura, e su possibili danni conseguenti allo stoccaggio nell’alveare di scorte contaminate.
Open source: Epa pdf
La pluriennale ricerca, pubblica e multidisciplinare Apenet, finanziata dal Ministero dell’Agricoltura italiano, su crisi delle api, su effetti dei concianti sistemici e sul contrasto del parassita del mais, la diabrotica, conferma e aggrava quanto evidenziato nel 2009 e nel 2010, con molteplici e importanti accertamenti scientifici.
Varie conclusioni, fra cui:
- dimostrazione di effetti inaccettabili, sia puntuali e sia cronici, su api e insetti non target dei concianti sistemici;
- accertamento di varie, micidiali e impreviste vie d’esposizione delle api;
- anche a fronte di riduzione significativa dell’emissione contaminante, effetti inammissibili sulle api dei concianti sistemici;
- per la fito difesa del mais, evidenziazione delle gravi conseguenze del approccio prioritariamente chimico.
Pertanto l’Unaapi ha ritenuto utile predisporre la sintesi, conservando le frasi essenziali ed evidenziando i passaggi più significativi, dell’ultima relazione 2011 prodotta dall’insieme della ricerca Apenet. Nulla peraltro è stato aggiunto o modificato rispetto al testo completo della relazione Apenet 2011.
Open source: nel sito www.reterurale.it Relazione Apenet 2011
Open source: Sintesi Unaapi della Relazione Apenet 2011
Open source: Presentazione progetto Apenet (3.4 MB)
Per la difesa del mais; rispetto alla prevenzione e ai sistemi di lotta integrata: sostanziale inutilità di concianti neonicotinoidi.
Only Abstract: copyright L’Informatore Agrario, 7, Supplemento Difesa delle Colture, 15–19.
Accertata contaminazione tossica da neonicotinoidi sulle api durante la fase di volo, variabile secondo condizioni atmosferiche: elevata umidità = notevole incremento di mortalità delle api esposte nel volo.
Open source: Entomol pdf
12) Test sulla tossicità dei neonicotinoidi per le api
Accertata, con studio di laboratorio, la tossicità per le api di vari neonicotinoidi. Evidenziato effetto repellente di alcune molecole sistemiche, nonché maggiore tossicità di acetamiprid e di thiacloprid per api affamate.
Le quantità di residui individuati nei campioni di api morte sono risultate assai inferiori rispetto ai quantitativi somministrati.
Open source: Bullettin of Insectology pdf
Riconferma delle interazioni tra il patogeno delle api Nosema ceranae e dosi sub letali d’insetticidi sistemici (Thiacloprid e Fipronil). Effetti fisiologici indotti da infime dosi di pesticidi, quali fattori di stress, fungono da moltiplicatore del rischio associato a tipico ed endemico patogeno fattoriale.
Open source : PLoS One pdf
14) Monitoraggio delle api con microchip: per misurare gli effetti dei pesticidi
Honeybee tracking with microchips: a new methodology to measure the effects of pesticides (Decourtye A. – Devillers J. – Aupinel P. – Brun F. – Bagnis C. – Fourrier J. – Gauthier M.) Francia, 2011
Studio con api bottinatrici, dotate di microchip Rfid, accerta, a seguito d’esposizione a fipronil, grave menomazione nella capacità di ritorno all’alveare. Una somministrazione di soli 0,3 ng di fipronil/ape, riduce la capacità di foraggiamento e quindi di approvvigionamento dell’intera colonia
Only Abstract: copyright Ecotoxicology
15) Analisi delle gocce di guttazione di piante di mais trattate con neonicotinoidi
I fluidi fisiologici di piante di mais, conciate con neonicotinoide, trasferiscono importanti quantità di molecola insetticida dal seme fino alla superficie delle foglie. Questa fonte di approvvigionamento idrico, contaminata in elevata concentrazione, può persistere per settimane sulla superficie delle piante di mais. Con una possibile esposizione di api e altre forme viventi, sia alla guttazione e sia alla rugiada.
Open source: Journal of Environmental Monitoring pdf
16) Influenza delle condizioni sperimentali sui risultati dei test tossicologici sulle api
Nelle prove di laboratorio attualmente in uso per i test di tossicità per le api, si utilizza un range di temperature di °C. Lo studio dimostra, però, come il risultato finale, cioè il calcolo della DL50 (dose letale 50), vari sensibilmente secondo la temperatura.
Una forbice di quattro gradi può invalidare l’attendibilità dei test, il metodo in uso espone a una possibile sottostima e/o sovrastima di tossicità.
Only Abstract: copyright Cra-api
17) Molteplici vie di esposizione delle api ai pesticidi, nell’ambiente agricolo
Lo studio accerta che il polline del mais conciato, raccolto dalle api, presenta dosi elevate dell’insetticida neonicotinoide clothianidin, con livelli di contaminazione ben più alti del previsto.
Il clothianidin è molto tossico per le api per via orale (Dl50 2,8 ng / ape contro i 22-44 ng / ape per contatto).La ricerca conferma inoltre altre due vie di esposizione per la vita degli alveari: gli scarichi del talco durante e dopo la semina e i campi non coltivati, con alti valori del pesticida, adiacenti alle piantagioni di mais trattato.
Open source: PLoS ONE pdf
18) Studio, con microchip Rfid, su effetti acuti per le api con dosi sub letali di due neonicotinoidi
Studio, con l’ausilio della tecnologia Rfid, degli effetti acuti a dosi sub letali di due neonicotinoidi. Entrambe le sostanze hanno comportato una importante riduzione dell’attività di foraggiamento; già nelle prime tre ore successive al trattamento a dosi ≥ 0,5 ng / ape (clothianidin) e ≥ 1,5 ng / ape (imidacloprid). Dosaggi sub letali per le singole api, possono comportare effetti letali per la sopravvivenza delle colonie d’api.
Open source: PLoS ONE pdf
19) Un pesticida d’uso comune compromette l’attività di foraggiamento e la sopravvivenza delle api
Si analizzano vari gradi di esposizione all’insetticida thiamethoxam a diversi dosaggi, tramite la tecnologia Rfid. La mortalità delle api bottinatrici contaminate oscilla tra il 10,2% e il 31,6%. Tali perdite sono tanto più gravi per le colonie d’api nel periodo primaverile, per colonie d’api da poco uscite dall’invernamento, con api vecchie e in quantità esigua. E’ evidente come, ad esempio, un’esposizione a thiamethoxam sulla fioritura di colza possa notevolmente compromettere equilibrio e sopravvivenza delle colonie.
Only Abstract: copyright science magazine
20) I neonicotinoidi indeboliscono le famiglie di bombi e riducono la produzione di regine
Neonicotinoid Pesticide Reduces Bumble Bee Colony Growth and Queen Production (Whitehorn P. – O’Connor S. – Wackers F.- Goulson D.) Inghilterra, 2012
Sono state prelevate 75 colonie di Bombus terrestris cui è stato somministrato in laboratorio polline contaminato, nella dose comunemente rilevata sui fiori di colza trattati. Dopo due settimane in laboratorio i bombi sono stati riportati in natura ed è stato monitorato l’andamento delle colonie per le successive sei settimane; questi i risultati, rispetto al controllo: le colonie contaminate hanno perso dall’8 al 12% dei componenti. Nei nidi dal 18 al 30% in più di celle vuote e fino all’85% in meno di regine nate.
Only Abstract: copyright science magazine
21) Interazioni parassita – insetticida: sinergie tra Nosema e fipronil nelle api
Parasite-insecticide interactions: a case study of Nosema ceranae and fipronil synergy on honeybee Aufauvre J. – Biron D. – Vidau C. – Fontbonne R. – Roudel M. – Diogon M. – Viguès B. – Belzunces L. – Delbac F. – Blot N.) Francia, 2012
Comparazione di mortalità di api esposte al patogeno intestinale Nosema ceranae, in sequenza e simultaneamente, con dosi sub-letali d’insetticida Fipronil. A prescindere dalle diverse sequenze di somministrazione, la coesposizione comporta un’interazione sinergica tra Nosema e Fipronil. Provocando in tutti i campioni esaminati, una mortalità dopo 22 giorni compresa tra 66% e 84%, molto elevata rispetto al 23% e al 39% di N. ceranae e Fipronil somministrati singolarmente.
Open source: scientific reports pdf
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22) L’esposizione delle api ai pesticidi determina l’incremento del patogeno intestinale Nosema
Esposizione di colonie di api, per tre generazioni di covata, a dosi sub-letali della molecola sistemica imidacloprid, e quindi infezione delle giovani api, appena nate, con il parassita intestinale, Nosema spp. Il dosaggio di pesticida somministrato alle colonie d’api non determina evidenti effetti sulla longevità o sulle attività di bottinatura delle api. L’infezione del patogeno intestinale, mortale per le colonie d’api, è aumentata significativamente nelle api degli alveari contaminati con dose non mortale d’imidacloprid, rispetto alle api dagli alveari di controllo. Si è quindi ridimostrato un perverso effetto indiretto dei pesticidi nello sviluppo dei patogeni delle api.
Only Abstract: copyright SpringerLink
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23) Monitoraggio video delle api per la valutazione degli effetti sub-letali da pesticidi
Using video-tracking to assess sublethal effects of pesticides on honey bees (Apis mellifera L.) (Bethany S. Teeters, Reed M. Johnson, Marion D. Ellis, Blair D. Siegfried) Usa, 2012
Studio di esposizione a pesticidi, con monitoraggio video EthoVisionXT, per determinazione di effetti acuti e cronici sulle api, a seguito di somministrazione di nutrizione contaminata con i pesticidi: tau-fluvalinate e imidacloprid. Con infimi dosaggi d’imidacloprid (api esposte da 0,05 a 0,5 ppb), si sono evidenziate gravi perturbazioni comportamentali, rispetto ai campioni di controllo di api non contaminate.
Only Abstract: Copyright Setac
24) Sono i neonicotinoidi che uccidono le api?
Un team di ricercatori dell’associazione Xerces, ha condotto una vasta ricerca;che si è tradotta in un dossier d’accusa sui vari impatti negativi degli insetticidi sistemici sugli impollinatori. Con drastiche indicazioni per una diversa tutela di api e impollinatori.
Open source : Xerces Society pdf
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25) Imidacloprid nelle gocce di guttazione del melone: possibile via di contaminazione per organismi non bersaglio
Imidacloprid in Melon Guttation Fluid: A Potential Mode of Exposure for Pest and Beneficial Organisms (Hoffmann – Eric J. – Castle – Steven J.) Usa, 2012
Studio americano finalizzato a misurare il grado di tossicità delle colture di melone, trattate con il preparato Bayer Admire Pro ( contenente il 42,8% di Imidacloprid).
Sono state accertate nelle gocce di acqua di guttazione quantità di principio attivo da 1,073 µg/ml fino a 37 µg/ml.
I valori rilevati risultano altamente tossici per le api (e di conseguenza per tutti gl’insetti), infatti secondo l’agenzia europea Efsa la DL50 (dose letale 50) è di soli 0.078 μg/ape per contatto e di 0.0038 μg/ape per ingestione.
Only Abstract: Entomological Society of America
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26) Replicazione in situ del fenomeno dello spopolamento delle colonie
Ricerca Americana in via di pubblicazione, anticipata da conferenza pubblica. In un arco di tempo di 23 settimane, in 4 zone 4 alveari per sito, sono stati trattati con vari dosaggi di Imidacloprid. Dopo 23 settimane ben il 94% degli alveari è morto con i sintomi del Colony Collapse Disorder.
27) Api e pestici: lo stato della scienza
Pesticides and honeybees: state of the science (HeathervPilatic – Pan North America) Usa 2012
Con la raccolta e la presentazione di decine di studi scientifici – tra cui una serie di studi schiaccianti pubblicati nell’ultimo anno sulla pericolosità dei pesticidi.
Le prove scientifiche che collegano il CCD ai pesticidi sono complesse ma le responsabilità sono ormai evidenti.
Open source: Pan North America
28) Un comune pesticida trasforma le api in “raccoglitrici schizzinose”
Commonly use pesticides turns bees into “picky eaters” (James Nieh, Daren Eiri) Usa 2012
Questa importante ricerca scientifica, realizzata dall’Università di san Diego e pubblicata da ScienceDaily, ha accertato che una piccola dose d’insetticida neonicotinoide modifica il gusto delle api, rendendole eccessivamente selettive nella scelta delle fonti di cibo, mentre ne condiziona anche il ruolo d’esploratrici, infatti comunicheranno alle altre api bottinatrici esclusivamente le fonti nettarifere della concentrazione zuccherina da loro gradita. Ennesima dimostrazione degli effetti non considerati dei pesticidi sistemici sulla salute delle colonie d’api.
Only abstract: Science Daily
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29) Moria delle api: un’indagine della Commissione Europea
Bee mortality: an European Commission Investigation (P. Nikiforos Diamandouros) Belgio 2012
Il Mediatore europeo, P. Nikiforos Diamandouros, ha aperto un’indagine per verificare se la Commissione europea ha adottato, rispetto all’autorizzazione d’uso di alcuni insetticidi, misure appropriate per combattere la mortalità delle api in Europa.
La denuncia contro la Commissione è stata presentata dal collegio austriaco dei mediatori, per non aver considerato debitamente nuove evidenze scientifiche sugli insetticidi neonicotinoidi e sistemici.
Open source: European Ombudsman
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30) L’Efsa ammette: inadeguata la valutazione dei pesticidi sistemici!
Pesticides and bee health Efsa rewiew of science (Efsa) Italia 2012
31) I neonicotinoidi Acetamiprid e Imidacloprid provocano danni celebrali simili alla nicotina al cervello di giovani ratti
Lo studio giapponese ha accertato come i neonicotinoidiAcetamiprid e Imidacloprid causino danni allo sviluppo cerebrale dei ratti neonati, con effetti simili a quelli della nicotina (sostanza notoriamente dannosa per i mammiferi soprattutto nelle prime fasi di vita).
Considerando che Il processo di maturazione celebrale embrionale dei ratti è similare a quello umano è più fondata l’ipotesi che, quanto accertato dalla ricerca su cellule celebrali di ratti neonati, indichi un probabile analogo effetto sulle cellule cerebrali umane.
Open source: Plosone
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32) L’impatto sulle popolazioni d’uccelli degli insetticidi più utilizzati in Nord America
The Impact of the Nation’s Most Widely Used Insecticides on Birds (Pierre Mineau and Cynthia Palmer) Usa, 2013
Studio dell’American Bird Conserancy sul devastante impatto degli insetticidi neonicotinoidi sugli uccelli nord americani. Il lavoro delinea i danni da neonicotinoidi alle popolazioni acquatiche di invertebrati e, di conseguenza, su tutta la catena alimentare.
Open source: abcbirds
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33) Il declino degli Uccelli delle praterie dove si esercita un’agricoltura intensiva è strettamente correlato alla tossicità acuta dei pesticidi
Pesticide Acute Toxicity Is a Better Correlate of U.S. Grassland Bird Declines than Agricultural Intensification (Mineau P, Whiteside M.) Usa, 2013
Molte specie di uccelli europei e americani sono in declino. L’agricoltura intensiva e gli effetti indiretti dei pesticidi sono i maggiori responsabili della perdita di risorse alimentari. La tossicità dei pesticidi dovrebbe essere seriamente riconsiderata come un fattore determinante del declino degli uccelli delle praterie.
Open source: Plosone
34) Rapporto nazionale pesticidi nelle acque: dati 2009-2010. Edizione 2013
(Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Ispra) Italia 2013
Drammatiche le conclusioni del Rapporto ISPRA sui pesticidi nelle acque: il 13,2% delle acque superficiali mostra livelli di tossicità per gli organismi acquatici superiori ai limiti di sicurezza. Ancora più evidente, rispetto al passato, lo stato di contaminazione delle acque italiane superficiali e sotterranee. Si tratta, per la maggior parte, di residui di prodotti fitosanitari usati in agricoltura; solo in questo settore infatti si utilizzano circa 350 sostanze diverse per un quantitativo superiore a 140.000 tonnellate.
Open source: Ispra
Vedi anche articoli su: www.mieliditalia.it – La Repubblica – Il Fatto Quotidiano – Lettera43
35) Valutazione della mortalità degli apiari canadesi in concomitanza ai trattamenti sul mais
Evaluation of Canadian Bee Mortalities that Coincided with Corn Planting in Spring 2012 (Health Canada Pest Management Agency, Pmra) Canada, 2013
Rapporto di Health Canada Pest Management Agency (PMRA) sulle morie di api in concomitanza della semina di mais trattato con neonicotinoidi. Il rapporto conferma un importante numero di segnalazioni di morie di api nella primavera del 2012.
Nei campioni di api morte analizzate dell’Ontario è stata rilevata la molecola clothianidina in circa il 70% dei casi. Clothianidina e thiamethoxam in sono stati rilevati nell’80% dei campioni del Québec analizzati.
Open source: Pmra
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36) I pesticidi colinergici inibiscono l’attività neuronale delle api
Cholinergic pesticides cause mushroom body neuronal inactivation in honeybees (Palmer MJ, Moffat C, Saranzewa N, Harvey J, Wright GA, Connolly CN.) UK, 2013
Lo studio, dell’Università scozzese di Dundee e dall’Università di Newcastle, dimostra l’efficacia dei pesticidi sistemici, target della neurotrasmissione colinergica, sulle popolazioni di insetti impollinatori. Attraverso l’analisi di alcune cellule del cervello delle api si è potuto appurare che i neonicotinoidi imidacloprid e clothianidin e l’acaricida organofosfato Coumaphos esplicano un meccanismo di azione sui neuroni in grado provocare seri deficit cognitivi.
Only abstract: Ncbi
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37) L’esposizione a diversi pesticidi colinergici altera l’apprendimento olfattivo e la memoria nelle api
Exposure to multiple cholinergic pesticides impairs olfactory learning and memory in honeybees (Williamson SM, Wright GA.) UK 2013
Lavoro inglese pubblicato da The Journal of Experimental Biology. Si accerta come l’esposizione a imidacloprid e coumaphos renda impossibile alle api ricordare gli odori floreali essenziali per la loro l’attività di bottinatura.
Ancora una volta si testimonia come l’esposizione a dosi sub-letali di pesticidi comprometta seriamente l’importante attività di foraggiamento determinando un calo demografico di impollinatori nelle zone agricole più esposte ai pesticidi.
Only abstract: Ncbi
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38) Molteplici vie di esposizione a pesticidi per le api vicino a coltivazioni agricole
Multiple Routes of Pesticide Exposure for Honey Bees Living Near Agricultural Fields (Christian H. Krupke, Greg J. Hunt, Brian D. Eitzer, Gladys Andino, Krispn Given) Belgio, 2012
L’Università belga di Ghent, ha monitorato le diverse vie di esposizione delle api da concia del mais con insetticidi sistemici. I risultati delle analisi dimostrano come le api vengano a contatto con i composti nell’arco di tutta la loro vita. Livelli molto elevati di clothianidin e thiamethoxam sono stati individuati in varie matrici: nei suoli trattati (sia in quelli con semi conciati e sia in quelli adiacenti alle coltivazioni), nelle piante (tarassaco) che crescono vicino ai campi seminati a mais, nelle api morte raccolte nei pressi degli alveari, nel polline stivato dalle api negli alveari e nel polline delle infiorescenze di mais.
Open source: Plosone
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39) Le dosi sub-letali di imidacloprid diminuiscono le dimensioni delle ghiandole ipofaringee e il ritmo respiratorio di api in vivo
Sublethal doses of imidacloprid decreased size of hypopharyngeal glands and respiratory rhythm of honeybees in vivo (Fani Hatjina, Chrisovalantis Papaefthimiou, Leonidas Charistos, Taylan Dogaroglu, Maria Bouga, Christina Emmanouil, Gerard Arnold. Gracia,) Francia e Turchia, 2013
Attraverso test di laboratorio si sono accertati ulteriori effetti fisiologici subletali dell’imidacloprid. Il neonicotinoide, somministrato alle api dalla nascita, inibisce lo sviluppo delle ghiandole ipofaringee e il ritmo respiratorio delle api.
La riduzione delle ghiandole del 16,3%si è manifestataal 14 giorno di vita, mentre i movimenti addominali di ventilazione sono diminuiti di quasi il 60%.
Only abstract: Springer
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40) I cambiamenti storici nel nord-est degli Stati Uniti hanno influenzato l’habitat degli impollinatori
Historical changes in northeastern US bee pollinators related to shared ecological traits (Ignasi Bartomeusa, John S. Ascherc, Jason Gibbse, Bryan N. Danforthe, David L. Wagnerf, Shannon M. Hedtkee, Rachael Winfreea) Usa, 2013
Le popolazioni di impollinatori americani hanno subito una drastica diminuzione nel corso dell’ultimo secolo e mezzo, in gran parte a causa dell’intervento umano, responsabile della frammentazione dei loro ambienti. Il genere Bombus risulta essere uno degli impollinatori più colpiti.
Only abstract: Pnas
41) L’Efsa identifica i rischi da neonicotinoidi per le api
EFSA identifies risks to bees from neonicotinoids (Efsa) 2013, Italia
L’Agenzia di Sicurezza Alimentare Efsa, in collaborazione con gli esperti scientifici degli Stati membri dell’Ue, ha analizzato tre molecole neonicotinoidi clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam, accertandone i rischi inaccettabili e non mitigabili, per l’esposizione sulle api.
I rischi, riconosciuti dalle api riguardano l’impiego dei composti in esame per la concia delle sementi, nei trattamenti di tutte le colture visitate da api e impollinatori e nella guttazione del mais per trattamento della coltura con l’insetticida thiamethoxam.
Open source: Efsa
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42) Evidenti prove scientifiche degli effetti dei neonicotinoidi sulle api
Existing Scientific Evidence of the Effects of Neonicotinoid Pesticides on Bees (Eaa) Austria, 2012
Report dell’Agenzia austriaca per l’ambiente (Eaa) sugli effetti dei neonicotinoidi su api e impollinatori.
Il dossier considera le numerose pubblicazioni che documentano come l’esposizione cronica a dosi sub-letali di neonicotinoidi possa provocare gravi conseguenze sulle api, tra cui una vasta gamma di disturbi comportamentali.
Finché sussistono incertezze sugli effetti dei neonicotinoidi sulle api, si legge nel dossier, è necessario riferirsi al principio di precauzione, applicando il regolamento CE N. 1107/2009 che vieta l’immissione sul mercato di sostanze che hanno o potrebbero avere effetti nocivi sulla salute umana, animale e sulle acque sotterrane, inclusi gli effetti cumulativi e sinergici.
Open source: Eaa
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43) Invertebrati: la situazione nel mondo
Spineless: Status and Trends of the World’s Invertebrates (Ben Collen, Monika Böhm, Rachael Kemp and Jonathan E. M. Baillie) UK, 2012
Il dossier afferma che ormai un quinto degli invertebrati e un quarto degli insetti è in via di estinzione.
Drammatica la situazione degli insetti impollinatori: tutte le 250 specie di bombi sono a rischio e addirittura due, Bombus rubriventris e B. melanopoda, sono a un passo dall’estinzione. Anche le api non godono di una buona salute; la stessa Apis mellifera sarebbe già estinta in molte zone del globo se non fosse allevata dall’uomo.
Open source: Zsl
vedi anche articolo su: www.mieliditalia.it
44) Api in declino: una revisione dei fattori che mettono impollinatori e l’agricoltura in Europa a rischio
A review of factors that put pollinators and agriculture in Europe at risk (Greenpeace Research Laboratories Technical Report), Olanda, 2013
Dossier a cura di Greenpeace in cui vengono illustrati i fattori di rischio per le api a livello europeo.
Attraverso la documentazione scientifica disponibile si dimostra come i pesticidi, in particolare i neonicotinoidi, siano i maggiori responsabili dell’attuale drammatica situazione di declino degli insetti impollinatori.
Indispensabile prendere atto delle evidenze scientifiche sulle minacce per le popolazioni di impollinatori domestici e selvatici e a prendere urgenti provvedimenti in merito.
Open source: Greenpeace
45) Impollinatori e pesticidi: settimo rapport della session 2012-2013
Pollinators and Pesticides: seventh report of session 2012–13, UK 2013
Rapporto della Commissione Ambiente del parlamento inglese in cui si critica duramente il Ministero per l’Ambiente responsabile di aver bloccato la proposta della Commissione Europea di congelare per due anni l’uso di tre famiglie di insetticidi neonicotinoidi: chlothianidine, imidacloprid e thiamethoxam.
Open source: UK Parliament
46) Late lessons for early warnings
(Laura Maxim and Jeroen van der Sluijs) UE 2013
“Late lessons for early warnings” è il secondo dossier prodotto dall’Agenzia europea dell’ambiente (Eea) e rappresenta un importante documento di denuncia verso le principali problematiche ambientali a livello europeo. Citando l’importante lavoro dell’European Beekeeping coordination e attraverso le vicende dell’imidacloprid nel territorio transalpino, la ricerca denuncia le enormi lacune normative europee intorno ai neonicotinoidi; in tale situazione di incertezza è evidente come sia stato facile per i portatori di interesse condurre le loro argomentazioni “scientifiche” per difendere i propri interessi e immettere i neonicotinoidi sul mercato a discapito dell’ambiente.
Open source: Eea
47) Il declino dei macro-invertebrati nelle acque di superficie inquinate con Imidacloprid
Macro-Invertebrate Decline in Surface Water Polluted with Imidacloprid (Tessa C. Van Dijk, Marja A. Van Staalduinen, Jeroen P. Van der Sluijs) Olanda, 2013
Il presente studio pluriennale analizza i campioni di acque superficiali olandesi rilevando concentrazioni di Imidacloprid superiori ai livelli di guardia. Lo studio denuncia una stretta relazione tra diminuzione di organismi non bersaglio e aumento di concentrazioni di imidacloprid nelle acque. Si dimostra, ancora una volta, attraverso dati di monitoraggio su campo, le gravi conseguenze derivate dall’abbondante uso di imidacloprid negli ecosistemi acquatici.
Open source: PlosOne
48) Report “Pesticidi e Salute”
Pesticides. Effets sur la santé. Expertise collective. (Inserm) Francia, 2013
Il report “Pesticidi e salute” è una raccolta comparativa di dati epidemiologici condotta a livello internazionale dall’Istituto Nazionale per la Salute e la Ricerca Medica (Inserm), pubblicata il 13 giugno 2013. Analizza la relazione tra l’esposizione professionale e non ai pesticidi e l’aumento di casi patologici quali: linfoma non-Hodgkin, cancro alla prostata tumori del sistema nervoso centrale, tumori al cervello alla nascita, ipospadia, leucemia, disturbi motori, deficit cognitivi e problemi comportamentali.
Open source: Inserm
49) Articolo “Neonicotinoidi, disordini comportamentali nelle api e sostenibilità del servizio di impollinazione”
Neonicotinoids, bee disorders and the sustainability of pollinator services (Jeroen P van der Sluijs, Noa Simon-Delso, Dave Goulson, Laura Maxim, Jean-Marc Bonmatin e Luc P Belzunces). SciVerse Science Direct, 2013
Articolo co-redatto da numerosi autori e pubblicato su Science Direct. Tratta le seguenti tematiche: l’impollinazione come servizio per la manutenzione dell’ecosistema, il declino a livello mondiale degli impollinatori e i disordini emergenti tra le api, le vie di esposizione degli impollinatori ai pesticidi neonicotinoidi, gli effetti acuti e cronici dell’esposizione letale e sub-letale e, infine, gli effetti sinergici tra pesticidi e pesticidi-agenti patogeni. Gli autori concludono sottolineando l’importanza e l’urgenza di identificare e implementare strategie alternative all’uso dei pesticidi neonicotinoidi.
Open source: Science Direct
50) Effetti di una dose subletale di fipronil sull’attività neuro-metabolica delle api africanizzate
Effects of Sublethal Dose of Fipronil on Neuron Metabolic Activity of Africanized Honeybees (Thaisa Cristina Roat, Roberta C. F. Nocelli, Mario Sergio Palma, Stephan M. Carvalho, Elaine C. M. Silva-Zacarin, Osmar Malaspina). Springer Science+Business Media New York, 2012
Il fipronil è un insetticida neurotossico che inibisce il recettore dell’acido gamma-aminobutirrico e può influenzare la percezione gustativa, l’apprendimento olfattivo e l’attività motoria dell’ape mellifera. Questo studio ha determinato la dose e la concentrazione letali per le api africanizzate e ha valutato la tossicità di una dose subletale di fipronil sul neurone dell’attività metabolica mediante analisi istochimiche. Lo studio ha inoltre analizzato il meccanismo di recupero attraverso interruzioni all’esposizione orale al fipronil. Gli esperimenti di recupero hanno mostrato che l’interruzione dell’esposizione non permette il recupero dell’attività neurale. I risultati ottenuti mostrano che anche a concentrazioni molto basse, il fipronil è nocivo per le api e può indurre diversi tipi di lesioni fisiologiche.
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