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Apicoltura e istituzioni Notizie

Mozione del Parlamento Europeo per un forte sostegno di api e apicoltura

22 febbraio 2018

European Parliament

 L’aula voterà il 1° marzol’articolata mozione per l’apicoltura, già approvata a larghissima maggioranza dalla Commissione agricoltura, con il motivato e pieno sostegno della Commissione Ambiente

Il presidente dell’Unaapi, Giuseppe Cefalo, ha dichiarato:

“ L’approfondita e forte presa di posizione dell’istituzione parlamentare comunitaria segna un importante e più che positivo passo avanti. La soddisfazione è grande perché frutto di un continuativo e pesante impegno di una limitata pattuglia di rappresentanti apistici, nelle e con le istituzioni comunitarie. L’Unaapi insieme a Bee Life e al Gruppo Miele Copa-Cogeca, ha,da oltre vent’anni investito enormi risorse economiche e umane per contribuire a costruire una diversa conoscenza del settore e a realizzare iniziative a favore del comparto apistico. Con soddisfazione ringrazio la sensibilità e scelte dei parlamentari europei, ne apprezzo le nette prese di posizione, che recepiscono gran parte delle proposte nostre e dell’intero comparto”

 

La Mozione, infatti”:

  • analizza ruolo, stato e necessità dell’apicoltura e sue funzioni per fertilità, agricoltura, ambiente e biodiversità.
  • Propone nuovi e radicali indirizzi per:  il sostegno agli apicoltoripiù 50 % per l’apicoltura dalla UE – far sì che l’apicoltura sia prioritaria nella politica agricola – l’attivazione di azioni per ricerca, formazione e istruzione – innovativi indirizzi in campo ambientale e agricolo (varie misure agroambientali, tutela prati, fiori selvatici e specie vegetali, selezione vegetale per capacità mellifera/pollinifera, tutela del patrimonio genetico) sostegno a lotta sanitaria.
  • Chiede lo stop di tutti i neonicotinoidi e di tutti i prodotti chimici dannosi per le api – esorta gli Stati membri ad applicare le linee guida dell’EFSA per la valutazione dei pesticidi.
  • Chiede specifici controlli per la lotta alla diffusa all’adulterazione del miele nel mercato comune, con verifiche sulle importazioni e sulle aziende che utilizzano miele di provenienza cinese, per eventualmente avviare un procedimento antidumping – chiede che la modifica della “direttiva miele e definisca le principali caratteristiche di tutti i prodotti dell’apicoltura(miele monoflorale e millefiori, propoli, pappa reale, cera d’api, polline in grani, pane d’api e veleno d’api) – invita la Commissione a proibire il miele filtrato con resine sintetiche – che al posto dell’indicazione “miscela di mieli…”, l’etichettatura riporti con esattezza da quale paese o paesi proviene il miele – che si definiscano gli standard dei fogli cerei.
  • Chiede che si promuovano tutti i prodotti apistici e l’uso terapeutico del miele – si sostengano i programmi “miele a colazione” e “frutta, verdura e latte nelle scuole”- si sostenga la vendita diretta e la partecipazione dei produttori nei pertinenti programmi scolastici – l’introduzione facoltativa del marchio “Miele originario dell’UE” – l’armonizzazione  le normative per la produzione organica del miele -incoraggiare, con tutti i mezzi, l’uso di prodotti apistici quali polline, propoli e pappa reale nell’industria farmaceutica.

Di seguito parte dei punti del documento di complessive 33 pagine, sinteticamente riassunti (con nostre evidenziazioni):

Il Parlamento europeo,

vista, visto, considerato, considerando,

Importanza dell’apicoltura

1. ritiene che le api mellifere, insieme alle api selvatiche e agli altri impollinatori, tramite l’impollinazione dei fiori – comprese le colture agricole – svolgano servizi ecosistemici e agricoli fondamentali, senza i quali non esisterebbe l’agricoltura (…)

2. invita la Commissione ad assicurare che l’apicoltura rivesta un ruolo di primo piano nelle future proposte in materia di politica agricola (…)

Sostegno dell’UE agli apicoltori

4. sottolinea che il finanziamento del settore apistico per la produzione alimentare e per scopi terapeutici deve essere strutturato in modo più mirato ed efficace e deve essere adeguatamente aumentato in una politica agricola futura (…)

5. propone, pertanto, un aumento del 50 % della linea di bilancio dell’UE destinata ai programmi nazionali a favore dell’apicoltura (…)

6. invita la Commissione a valutare attentamente l’inclusione di un nuovo regime di sostegno per gli apicoltori per la PAC dopo il 2020 (…)

Gestione del rischio

8. chiede alla Commissione di avviare uno studio sulla fattibilità di un sistema di gestione del rischio del settore apistico (….)onde coprire le perdite di produzione subite dagli apicoltori professionali; propone pertanto l’istituzione di un’indennità calcolata in base al fatturato medio delle imprese interessate (…)

Programmi nazionali a favore dell’apicoltura cofinanziati dall’Unione

9. sottolinea la necessità di un’adeguata formazione in materia di apicoltura (…)

10. invita gli Stati membri a prendere in considerazione l’introduzione (…) di un regime di indennizzo per la mortalità delle colonie di api a causa di catastrofi naturali, malattie o predatori (…)

Ricerca, formazione e istruzione

13. propone che i temi di ricerca riguardanti l’apicoltura (…) e le conoscenze acquisite (…) siano ampliati e condivisi tra gli Stati membri, (…)ritiene che un aumento degli investimenti, pubblici e privati, nelle conoscenze tecniche e scientifiche sia essenziale (…), in particolare per quanto riguarda gli aspetti genetici e veterinari e lo sviluppo di medicinali innovativi per la salute delle api (…)

14. invita gli Stati membri a garantire programmi adeguati per la formazione di base e professionale degli apicoltori;(…) invita la Commissione e gli Stati membri ad accrescere la cooperazione e la condivisione di conoscenze e informazioni anche su sistemi avanzati di allarme rapido reciproco tra agricoltori, apicoltori, silvicoltori, scienziati e veterinari (…)che minimizzano il rischio di mortalità degli impollinatori;

Salute delle api e aspetti ambientali

17. sottolinea la necessità che l’UE e gli Stati membri adottino le misure immediate e necessarie richieste per attuare una strategia su vasta scala e a lungo termine per la salute delle api e il loro ripopolamento, in modo da preservare il patrimonio di api selvatiche, attualmente in declino nell’UE, anche attraverso misure agroambientali (…)

18. sottolinea l’importanza della biodiversità per la salute e il benessere delle api, (…) a causa dell’utilizzo inappropriato di sostanze chimiche a scopi fitosanitari e della diminuzione dei pascoli verdi a favore dei prati da sfalcio; (…); sottolinea la necessità di tutelare i fiori selvatici e le specie vegetali sicure per gli insetti in tutta Europa; (…) invita la Commissione, i selezionatori e gli agricoltori a promuovere regimi di selezione vegetale di qualità, inserendo nei criteri di selezione un’elevata e comprovata capacità mellifera o pollinifera e dando la preferenza a una diversità biologica massima di specie e varietà adattate e approvvigionate a livello locale; (…)

19. richiama l’attenzione sulla necessità di incentivi finanziari adeguati per gli apicoltori biologici, (…)

20. sottolinea la necessità di preservare lo straordinario patrimonio genetico, la diversità e la capacità di adattamento delle popolazioni apistiche locali ed endemiche, (…)

21. osserva che l’agricoltura monoculturale riduce la biodiversità e comporta il rischio di un’insufficiente impollinazione e della scomparsa delle piante mellifere (…)

22. invita, pertanto, la Commissione e gli Stati membri a predisporre i necessari incentivi per incoraggiare pratiche sviluppate a livello locale al fine di preservare e allevare ecotipi di api mellifere in tutto il territorio dell’UE; (…)

23. invita la Commissione a redigere un inventario per la valutazione dei rischi sanitari esistenti ed emergenti a livello unionale e internazionale (…)

24. esorta la Commissione a compiere progressi nell’attuazione di progetti pilota sulle api e altri impollinatori quali indicatori della salute dell’ambiente e degli habitat, (…)

25. invita la Commissione a provvedere affinché le sovvenzioni all’agricoltura a titolo delle diverse linee della PAC tengano conto delle pratiche favorevoli alle api, (…)

26. sottolinea la necessità di applicare il principio di precauzione per tutelare gli impollinatori in generale, sia domestici che selvatici; (…)

27. constata che un’ape in salute ha maggiori possibilità di resistere al parassitismo, alla malattia e alla predazione; ritiene che alcune specie esotiche invasive, (…) Varroa destructor, Aethina Tumida, Vespa Velutina (…) causino danni enormi agli apicoltori; invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere la ricerca applicata a livello dell’UE attraverso programmi di selezione efficaci che producano specie di api resistenti alle malattie e alle specie invasive e in possesso del tratto VSH(…) propone di mantenere obbligatoria la lotta all’acaro Varroa a livello dell’Unione;

28. invita la Commissione a coinvolgere tutte le aziende farmaceutiche interessate nella ricerca sui farmaci per le api, (…)

30. invita gli Stati membri e le Regioni a proteggere con ogni mezzo le specie locali e regionali di api mellifere, sostiene il ripopolamento con specie di api autoctone locali degli alveari perduti a causa di specie esotiche invasive; raccomanda agli Stati membri di istituire centri residenziali per l’allevamento e la salvaguardia delle specie di api autoctone; (…) esprime preoccupazione per il fatto che la cera d’api contaminata importata dalla Cina può spesso causare problemi di salute alle api; (…)

31. chiede di adottare un approccio prudente all’estensione dell’elenco delle specie vegetali invasive che potrebbe portare a una riduzione della diversità della flora apistica nell’UE;

Prodotti chimici dannosi per le api

32. chiede alla Commissione di sospendere l’autorizzazione delle sostanze attive antiparassitarie che pongono a rischio la salute delle api, alla luce dei risultati scientifici dell’EFSA, basati su prove sul campo, sino alla pubblicazione della valutazione d’impatto definitiva e dettagliata dell’EFSA; ribadisce che qualsiasi processo decisionale deve essere basato su valutazioni e risultati scientifici;

33. invita la Commissione e gli Stati membri a seguire il consenso scientifico vigente e a vietare tali sostanze attive antiparassitarie, compresi i neonicotinoidi e gli insetticidi sistemici di cui è stata scientificamente dimostrata (sulla base dei risultati delle analisi di laboratorio e, soprattutto, di prove sul campo) la pericolosità per la salute delle api; chiede al contempo prodotti o metodi agronomici alternativi sicuri (…)

34. invita la Commissione a monitorare attentamente, di concerto con le pertinenti agenzie dell’UE e gli esperti degli Stati membri, le linee guida dell’EFSA per valutare l’impatto dei prodotti fitosanitari sulle api ed esorta gli Stati membri ad applicarle; (…)

36. invita la Commissione e gli Stati membri a intensificare immediatamente la ricerca scientifica, con un calendario chiaramente definito, su tutte le sostanze suscettibili di mettere a repentaglio la salute delle api;

37. sottolinea che gli effetti a lungo termine dei prodotti fitosanitari sistemici sono sottovalutati; si compiace della recente adozione di un progetto pilota per il monitoraggio ambientale dell’uso dei pesticidi attraverso le api mellifere;

38. riconosce che, alla luce di prove scientifiche indipendenti valutate “inter pares”, la resistenza delle api risulta fortemente indebolita dall’esposizione chimica cumulativa, che le rende incapaci di gestire fattori di stress come le annate umide, l’assenza di nettare, le malattie o i parassiti;

39. ricorda la direttiva 2009/128/CE (…) che rende obbligatoria per tutti gli agricoltori l’applicazione dei principi generali di difesa integrata (…)

Lotta contro l’adulterazione del miele

41. si attende che gli Stati membri e la Commissione garantiscano la piena conformità del miele importato e di altri prodotti apistici con le norme di alta qualità dell’UE, contrastando così sia produttori dei paesi terzi che utilizzano metodi disonesti sia le aziende di confezionamento e distribuzione che mescolano Consapevolmente il miele adulterato di importazione con miele dell’UE;

42. invita la Commissione a sviluppare metodi di analisi di laboratorio efficaci, come i test di risonanza magnetica nucleare, che rilevano i peptidi specifici delle api e altri marcatori specifici delle api, al fine di individuare casi di adulterazione del miele, e invita gli Stati membri a imporre sanzioni più severe ai trasgressori; invita la Commissione a coinvolgere laboratori privati internazionalmente riconosciuti, (…) allo scopo di effettuare le più sofisticate analisi; invita la Commissione a sviluppare una banca dati ufficiale per il miele, classificando il miele di origini diverse mediante un metodo di analisi comune;

43. osserva che gli impianti di confezionamento del miele, che miscelano o trattano miele proveniente da più produttori, sono soggetti a controlli dell’Unione sulla sicurezza alimentare, come stabilito nel regolamento n. 853/2004/CE; ritiene che ciò dovrebbe essere esteso a tutti gli impianti di trasformazione del miele importato; specifica la necessità di evitare di creare oneri finanziari o amministrativi per gli apicoltori dell’UE che confezionano il proprio miele;

44. ritiene che le misure suggerite rafforzerebbero la vigilanza dell’UE applicata alle imprese di confezionamento di miele dei paesi terzi, permettendo così alle autorità di rilevare, tramite verifiche, eventuali adulterazioni e di impedire che raggiungano la catena alimentare;

45. ritiene che il miele dovrebbe essere sempre identificabile lungo la filiera alimentare e dovrebbe essere classificabile secondo la sua origine vegetale, indipendentemente dal fatto che si tratti di miele nazionale o di miele importato, salvo per le transazioni dirette tra un produttore e un consumatore; chiede pertanto un rafforzamento dei requisiti di tracciabilità relativi al miele; ritiene che le aziende che importano miele dall’estero e i rivenditori dovrebbero rispettare la regolamentazione dell’UE e vendere soltanto prodotti apistici conformi alla definizione di miele del Codex Alimentarius;

46. chiede che la Commissione modifichi la cosiddetta “direttiva miele” (2001/110/CE) al fine di fornire definizioni chiare e illustrare le principali caratteristiche di tutti i prodotti dell’apicoltura, come miele monoflorale e millefiori, propoli, pappa reale, cera d’api, polline in grani, pane d’api e veleno d’api, come già richiesto in testi approvati dal Parlamento;

47. invita la Commissione a esaminare attentamente il funzionamento del mercato dell’UE di mangimi, integratori e farmaci per api nonché ad adottare le misure necessarie al fine di semplificare il mercato e impedire l’adulterazione e il traffico illecito di tali prodotti;

48. invita la Commissione a includere protocolli NAL (“No Action Levels”) o valori di riferimento per interventi (RPA) o limiti massimi di residui (LMR) in relazione al miele e agli altri prodotti apistici, in modo da contemplare le sostanze che non possono essere autorizzate per il settore dell’apicoltura dell’UE, e ad armonizzare i controlli veterinari alle frontiere e i controlli nel mercato interno, tenendo presente che, per quanto riguarda il miele, le importazioni di scarsa qualità, le adulterazioni e i succedanei sono fattori di distorsione del mercato ed esercitano una pressione costante sui prezzi e, in ultima analisi, sulla qualità dei prodotti nel mercato interno, e che deve sussistere parità di condizioni per i prodotti e i produttori sia dell’UE che dei paesi terzi;

50. invita la Commissione a proibire quanto prima l’immissione sul mercato del miele filtrato con resine sintetiche, visto che esso non contiene nessuna sostanza di valore biologico;

51. chiede una verifica continua della qualità del miele importato da paesi terzi in cui vigono legislazioni che consentono il trattamento delle colonie di api con antibiotici;

52. invita la Commissione a definire gli standard per la costruzione dei fogli cerei da melario, che dovrebbero includere i rispettivi quantitativi permessi di paraffina, spore di covata a sacco e residui di acaricidi, con la condizione che il contenuto di residui di acaricidi nella cera destinata alla trasformazione in fogli cerei da melario non sia tale da consentire che i residui inizino a passare nel miele;

53. invita la Commissione a esaminare attentamente, (…) l’importazione massiccia di miele cinese e, in particolare, a controllare le operazioni delle aziende che esportano miele di origine cinese e a valutarne la qualità, il volume e i prezzi di vendita sul mercato del miele dell’Unione;

54. ritiene che, alla luce delle considerevoli quantità di miele importate dalla Cina, tendenza che ha registrato un’accelerazione negli ultimi 15 anni, il prezzo d’acquisto del miele inferiore ai reali costi di produzione nell’UE e la qualità scadente del miele importato “fabbricato” (piuttosto che prodotto) dovrebbero indicare chiaramente alla Commissione che è giunto il momento di cominciare a indagare sulle pratiche adottate da alcuni esportatori cinesi, al fine di avviare eventualmente un procedimento antidumping;

55. invita la Commissione a richiedere, (…)campionamenti dettagliati e test ufficiali del miele proveniente dai paesi terzi alle frontiere esterne dell’Unione;

56. rileva che la direttiva 2014/63/UE prevede che sia indicato sull’etichetta il paese di origine in cui è stato raccolto il miele (…); riconosce tuttavia che sono necessarie ulteriori azioni per combattere le frodi nel settore dei prodotti dell’apicoltura e contrastare la concorrenza sleale, come quella del “miele” adulterato;

57. ricorda alla Commissione che i consumatori hanno il diritto di sapere il luogo di origine di tutti i prodotti alimentari; ritiene tuttavia che le etichettature “miscela di mieli originari dell’UE”, “miscela di mieli non originari dell’UE” e soprattutto “miscela di mieli originari e non originari dell’UE” nascondano completamente l’origine del miele al consumatore e, di conseguenza, non soddisfino i principi sanciti dal diritto dell’UE in materia di protezione del consumatore; invita pertanto la Commissione a garantire un’etichettatura del miele e dei prodotti apistici accurata e obbligatoria, (…) al fine di evitare che i consumatori siano indotti in errore e facilitare l’individuazione delle frodi; riconosce il successo della vendita diretta di miele, (…)

58. chiede che al posto dell’indicazione “miscela di mieli originari e non originari dell’UE”, l’etichettatura riporti con esattezza da quale paese o paesi proviene il miele usato nel prodotto finale, nell’ordine che rispecchia le proporzioni in percentuale nel prodotto finale (dichiarando inoltre la percentuale del miele originario dell’UE per paese in un determinato prodotto);

59. chiede alla Commissione di modificare la direttiva sul miele, riguardo all’uso della parola “miele” o dei termini “contenente miele” o “fatto con miele” nella designazione dei prodotti trasformati o in ogni elemento grafico o non grafico indicante che il prodotto contiene miele, in modo che tali termini possano essere utilizzati soltanto se almeno il 50 % del contenuto di zucchero del prodotto deriva dal miele;

60. sostiene che nel caso del miele e altri prodotti apistici, analogamente ad alcuni prodotti a base di carne o lattiero-caseari, gli Stati membri possono richiedere l’indicazione obbligatoria dell’origine del miele;

 Promuovere i prodotti apistici e l’uso terapeutico del miele

61. accoglie con favore l’iniziativa europea “miele a colazione“; (…) osserva che il miele è altamente calorico e può essere usato con moderazione per sostituire lo zucchero raffinato e altri edulcoranti, contribuendo così alla salute pubblica;

62. sottolinea che il miele è uno dei prodotti agricoli che potrebbero essere inclusi nel programma “frutta, verdura e latte nelle scuole”; incoraggia gli Stati membri a stimolare la partecipazione di produttori locali di miele nei pertinenti programmi scolastici, (…)

63. invita la Commissione a presentare una proposta volta ad aumentare del 50% il sostegno annuale dell’UE a questi programmi, (…)

64. invita la Commissione a preparare una relazione su volumi e abitudini di consumo del miele in tutti gli Stati membri e una seconda relazione sulle diverse pratiche terapeutiche che impiegano miele, polline, pappa reale e veleno d’api nell’Unione; sottolinea la crescente importanza dell’apiterapia come alternativa naturale al trattamento con farmaci convenzionali e incoraggia pertanto tutti gli Stati membri a promuovere tali prodotti presso gli operatori medici e paramedici e il pubblico nell’UE;

65. invita la Commissione a prendere in considerazione l’introduzione facoltativa del marchio “Miele originario dell’UE” per designare il miele proveniente al 100 % ed esclusivamente dagli Stati membri dell’UE; (…)

66. invita la Commissione a destinare un importo specifico nell’ambito del bilancio promozionale dell’UE per pubblicizzare i prodotti apistici dell’UE per il consumo e a fini medici, prevedendo misure come la promozione della vendita diretta di miele nei mercati locali; (…) incoraggia gli Stati membri a incentivare la vendita locale e regionale di miele, in particolare del miele organico, (…) invita la Commissione a includere la cera d’api come prodotto rientrante nel regolamento n. 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, (…)

67. propone agli Stati membri di incoraggiare, con tutti i mezzi a loro disposizione, l’uso di prodotti apistici quali polline, propoli e pappa reale nell’industria farmaceutica;

68. invita la Commissione a promuovere l’armonizzazione delle normative degli Stati membri riguardanti la produzione organica del miele, (…)

69. chiede alla Commissione che il miele e gli altri prodotti apistici siano considerati “prodotti sensibili” nei negoziati in corso e futuri per accordi di libero scambio, (…)

72. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai parlamenti nazionali.

 

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