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Lotta alla Varroa: acido ossalico

Acido ossalico

Utilizzo

L’acido ossalico ha un’azione acaricida rapida nei confronti della varroa ma di breve durata, per cui ha una buona/ottima efficacia solo in assenza di covata. Pertanto il suo uso è possibile solo durante il blocco naturale della deposizione o avendo creato artificialmente con opportune biotecniche l’assenza di covata.

Prodotti autorizzati

  • Apibioxal (Chemicals Laif): polvere solubile, acido ossalico (886mg/g). Libera vendita

  • Apibioxal (Chemicals Laif): soluzione, acido ossalico (62mg/ml). Libera vendita
  • OXUVAR (Andermatt BioVet GmbH): soluzione, acido ossalico (5,7%). Libera vendita
  • OXYBEE (Veto-Pharm): soluzione, acido ossalico (39,4 mg/ml): Libera vendita

Proprietà

Le soluzioni di acido ossalico si distribuiscono nell’alveare per contatto tra le api (Aliano e Ellis, 2008). Il meccanismo di azione dell’acido ossalico nei confronti della varroa è ignoto. Nei mammiferi l’acido ossalico causa tossicità renale interferendo con il metabolismo mitocondriale e generando radicali liberi (Cao et al. 2004; Meimaridou et al. 2005).

Modalità di somministrazione

(ATTENZIONE: Le seguenti indicazioni non sostituiscono le informazioni contenute nel foglietto illustrativo dei prodotti acaricidi presentati)

Gocciolato

Apibioxal: polvere solubile, acido ossalico (886mg/g): Preparare una soluzione acquosa di Apibioxal e zucchero (saccarosio) secondo i dosaggi riportati nel foglio illustrativo di Apibioxal.

Per comodità riportiamo nella seguente tabella le quantità di acqua e zucchero necessari a preparare la quantità di sciroppo necessaria per la preparazione della soluzione

Busta Apibioxal Sciroppo 1:1 Acqua Zucchero
35g 500ml 317,5ml 317,5g
175g 2.5l 1.588l 1.588kg
350g 5l 3,175l 3,175kg

La soluzione deve essere somministrata alle api per gocciolamento nella misura di 5 mm per spazio interfavo occupato dalle api.

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API-BIOXAL 62 mg/mL: soluzione per alveare: somministrazione per gocciolamento. Il trattamento deve essere eseguito in una unica somministrazione, gocciolando con una siringa 5 ml della soluzione per ogni spazio interfavo occupato da api. 

OXUVAR: soluzione, acido ossalico (5,7%): Somministrazione per gocciolamento. Il trattamento acaricida deve essere eseguito in una unica somministrazione, gocciolando  con l’aiuto di una siringa 5-6 ml (fino a 8-10 ml) per spazio interfavo occupato da api. E’ importante utilizzare immediatemente la soluzione una volta ricostituita con lo zucchero.

 Preparazione della soluzione pronta all’uso al 3,5% (m/V) di acido ossalico diidrato: riscaldare a bagnomaria il contenitore della soluzione di acido ossalico (mantendo una temperatura di 30-35°C); aprire il contenitore sigillato ed  aggiungere la quantità richiesta di zucchero (saccarosio per alimentazione delle api).

Quantità di zucchero da aggiungere:

avendo impiegato il flacone da 275 g si aggiungerà 275 g di zucchero mentre si miscelerà 1 kg di zucchero per il flacone da 1.000 g.

Dopo aver chiuso il  contenitore si procederà ad agitare la soluzione fino al completo scioglimento dello zucchero. La soluzione sarà quindi pronta per l’uso e deve essere applicata ancora tiepida. 

OXYBEE: soluzione, acido ossalico (39,4 mg/ml)

– Flacone di 375 g di soluzione: Principio attivo: acido ossalico diidrato 17,5 g (equivalente a 12,5 g di acido ossalico)

– Flacone di 750 g di soluzione: Principio attivo: acido ossalico diidrato 35,0 g (equivalente a 25,0 g di acido ossalico)

– Bustina di 125 g di polvere: Eccipienti: saccarosio 125 g

– 1 mL di dispersione mista per alveare contiene: acido ossalico diidrato 39,4 mg 

Somministrare una unica dose di 5-6 ml di dispersione finale per favo occupato da api. Applicare la dispersione ad una temperatura di circa 30-35°C. La temperatura esterna durante il trattamento con Oxybee dovrebbe essere di almeno 3°C. Dopo la miscelazione è necessario conservare il prodotto in frigorifero. Nel caso in cui la dispersione finale sia stata conservata, è necessario agitarla bene prima dell’uso. Il prodotto miscelato può essere conservato  per 1 anno. In seguito a sovradosaggio è stata  osservata una maggiore mortalità delle api. Il sovradosaggio non ha influito in modo significativo sullo sviluppo delle colonie a lungo termine:

Sublimato

L’acido ossalico sublima tra i 101 e i 157°C.

Per mezzo di apposito apparecchio sublimatore è possibile introdurre i vapori di acido ossalico all’interno degli alveari. In caso di api in glomere stretto è bene, per una buona distribuzione dei vapori, indurre le api ad allargarsi, per esempio con vibrazioni o con la somministrazione di aria calda.

Apibioxal: polvere solubile, acido ossalico (886mg/g): Somministrare indicativamente 2,3 g / arnia.

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Si raccomanda di proteggere occhi e vie aree con idonea maschera con filtri appropriati (minimo A3P3) conservati correttamente (con i tappi chiusi) quando non utilizzati.

Spruzzato

La modalità di somministrazione per spruzzatura di una soluzione di acido ossalico non zuccherina (30g ac. ossalico / litro di acqua) è molto efficace (95-99%) e più tollerata della modalità gocciolata: può essere ripetuta in inverno senza spopolamenti (Charriere et al., 2001). Devono essere spruzzati 3-4ml per facciata: bagnando eccessivamente le api si possono riscontrare mortalità importanti. L’operazione è più laboriosa che la gocciolatura.

OXUVAR: soluzione, acido ossalico (5,7%): Somministrazione per spruzzamento su sciami (20-25 ml/kg di api) e su colonie senza covata (2-4 ml/lato di favo).

Importante: una volta ricostituito il prodotto  con acqua potabile dovrà essere impiegato entro un anno e non superare la data di scadenza indicata.

Preparazione della soluzione 3% (m/V): aggiungere 250 g (250 ml) di acqua potabile alla soluzione per il flacone da 275 g o aggiungere  900 g (900 ml)  per il flacone da 1.000 g. Chiudere il contenitore ed agitare. La soluzione è ora pronta all’uso.  Spruzzare 3-4 ml di soluzione su ciascun lato dei telaini roperti da api.

Sciami e sciami artificiali in glomere dovrebbero essere spruzzati con 20-25 ml di soluzione per spruzzamento ogni kg di api presenti.

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Effetti avversi

L’acido ossalico gocciolato può provocare effetti avversi quali aumento della mortalità e riduzione della covata specie se ripetuto, mentre somministrato sublimato risulta meglio tollerato e può essere ripetuto (Rademacher and Harz 2006). La soluzione zuccherina è più tossica della soluzione acquosa per la varroa ma anche per le api (Toomemaa, Martin, and Williams 2010). Le singole api venute in contatto con l’acido ossalico hanno un’aspettativa di vita ridotta, e un comportamento meno attivo, in particolare nell’accudimento della covata (Schneider, Eisenhardt, and Rademacher 2012). Gli effetti tossici sono probabilmente dovuti alla penetrazione dell’acido attraverso la cheratina fino agli organi interni dell’ape (Nozal et al. 2003). Analogamente all’amitraz l’acido ossalico sembra alterare le difese antifungine e antibatteriche della cuticola (Strachecka et al. 2012).

Non sono note resistenze della varroa all’acido ossalico.

Residui

L’acido ossalico non lascia residui nella cera ed è presente naturalmente, seppur in piccole quantità, nel miele; trattamenti eseguiti correttamente non ne alterano significativamente la concentrazione (Bogdanov et al. 2002). Le caratteristiche del principio attivo sono tali per cui non è stato necessario fissare un limite massimo residuale, come da Regolamento UE N. 37/2010.

La Direttiva 2001/110/CE stabilisce che l’acidità libera del miele non deve essere superiore a 500 milliequivalenti per 1kg. Il trattamento con acido ossalico ha un impatto molto modesto sull’acidità del miele (Borsuk et al, 2012).

Apicoltura biologica

Ammesso

Riferimenti

Aliano, Nicholas P., e Marion D. Ellis. 2008. “Bee-to-bee contact drives oxalic acid distribution in honey bee colonies”. Apidologie 39 (5): 481–87. doi:10.1051/apido:2008030.

Bogdanov, Stefan, Jean-Daniel Charrière, Anton Imdorf, Verena Kilchenmann, and Peter Fluri. 2002. “Determination of Residues in Honey after Treatments with Formic and Oxalic Acid under Field Conditions.” Apidologie 33 (4): 399–409. doi:10.1051/apido:2002029.

Borsuk, Grzegorz, Krzysztof Olszewski, Jerzy Paleolog, Aneta Strachecka, and Magdalena Gryzińska. 2012. “The Effect of Different Varroacides on the Acidity of Winter Stores and Honey Stores.” Annales UMCS, Zootechnica 30 (1): 11–16.

Cao, Lu-Cheng, Thomas W. Honeyman, Rachel Cooney, Lori Kennington, Cheryl R. Scheid, and Julie A. Jonassen. 2004. “Mitochondrial Dysfunction Is a Primary Event in Renal Cell Oxalate Toxicity.” Kidney International 66 (5): 1890–1900. doi:10.1111/j.1523-1755.2004.00963.x.

Charrière, J. D., A. Imdorf, and P. Fluri. 2001. “Acido Ossalico Applicato Mediante Spruzzatura Trattamento Efficace Contro La Varroa Destructor Da Effettuare in Autunno Inoltrato.” Agroscope. http://www.agroscope.admin.ch/imkerei/00316/00329/02081/index.html?lang=it&download=NHzLpZeg7t,lnp6I0NTU042l2Z6ln1ah2oZn4Z2qZpnO2Yuq2Z6gpJCDeHt,e2ym162epYbg2c_JjKbNoKSn6A–.

Meimaridou, Eirini, Jake Jacobson, Alan M. Seddon, Alberto A. Noronha-Dutra, William G. Robertson, and John S. Hothersall. 2005. “Crystal and Microparticle Effects on MDCK Cell Superoxide Production: Oxalate-Specific Mitochondrial Membrane Potential Changes.” Free Radical Biology and Medicine 38 (12): 1553–64. doi:10.1016/j.freeradbiomed.2005.02.020.

Nozal, Maria Jesus, José Luis Bernal, Luis Antonio Gómez, Mariano Higes, and Aranzazu Meana. 2003. “Determination of Oxalic Acid and Other Organic Acids in Honey and in Some Anatomic Structures of Bees.” Apidologie 34 (2): 181–88. doi:10.1051/apido:2003001.

Rademacher, Eva, and Marika Harz. 2006. “Oxalic Acid for the Control of Varroosis in Honey Bee Colonies – a Review.” Apidologie 37 (1): 98–120. doi:10.1051/apido:2005063.

Schneider, Saskia, Dorothea Eisenhardt, and Eva Rademacher. 2012. “Sublethal Effects of Oxalic Acid on Apis Mellifera (Hymenoptera: Apidae): Changes in Behaviour and Longevity.” Apidologie 43 (2): 218–25. doi:10.1007/s13592-011-0102-0.

Strachecka, Aneta, Jerzy Paleolog, Krzysztof Olszewski, and Grzegorz Borsuk. 2012. “Influence of Amitraz and Oxalic Acid on the Cuticle Proteolytic System of Apis Mellifera L. Workers.” Insects 3 (3): 821–32. doi:10.3390/insects3030821.

Toomemaa, Kalle, Ants-Johannes Martin, and Ingrid H. Williams. 2010. “The Effect of Different Concentrations of Oxalic Acid in Aqueous and Sucrose Solution on Varroa Mites and Honey Bees.” Apidologie 41 (6): 643–53. doi:10.1051/apido/2010029.

 https://www.izsvenezie.it/documenti/temi/api/normativa/ministero-salute/2020-06-09-nota-13022-linee-guida-varroasi.pdf

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