I mieli dell’azienda apistica di Anicet Desrochers sono il prodotto Là non si usano sicuramente né pesticidi né concimi chimici né OGM. L’azienda (biologica) è situata tra due valli, la valle della Lièvre e la valle Kiamika, ai piedi della Montagna del Diavolo. E’ un’area collinosa, ricca di boschi, praterie naturali, laghi e fiumi. Il clima è secco e freddo, la stagione attiva è breve e gli alveari rimangono diversi mesi sotto la neve.
E’ presente un ricco patrimonio floreale di interesse per le api: marasca selvatica, ciliegio selvatico, tarassaco in primavera; tiglio, lampone selvatico, trifoglio, veccia montanina, cicoria e meliloto d’estate; asclepiade, verga d’oro e aster d’autunno. La varietà di flora e la veloce sequenza di fioriture che tendono a susseguirsi e a sovrapporsi in un lasso di tempo relativamente ristretto (giugno-agosto) fa sì che l’accento sia non tanto sul carattere monofloreale dei mieli, quanto sul loro carattere di “mappe gustative” di un territorio complesso
(secondo il concetto di terroir), che comunque permette numerose differenziazioni del prodotto, la prima delle quali è su base stagionale. L’estrazione del miele è rigorosamente a freddo, in modo da conservare pienamente la complessità aromatica, oltre che i principi nutritivi.
(secondo il concetto di terroir), che comunque permette numerose differenziazioni del prodotto, la prima delle quali è su base stagionale. L’estrazione del miele è rigorosamente a freddo, in modo da conservare pienamente la complessità aromatica, oltre che i principi nutritivi.
Alcuni mieli, etichettati “brut” (grezzo) non subiscono neanche un processo di filtrazione, conservando perciò particelle di polline e cera. All’interno di un’offerta anche più ricca, presentiamo quattro dei mieli di Anicet della produzione 2012: due “brut”, uno di primavera e uno estivo, il primo rossastro, dal profumo leggermente resinoso e dall’aroma caldo, di pasticceria, il secondo giallo, dominato dalle note floreali di camomilla del tarassaco, senza certe pungenze che a volte il tarassaco puro può presentare. Gli altri due mieli portano in etichetta un’origine botanica: “tiglio e menta campestre”, chiaro, quasi bianco, dal sapore floreale, rinfrescante, di tisana (ma all’odorato rivela una nota di vegetale secco probabilmente dovuta a una traccia di tarassaco) e “grano saraceno”, bruno, dai riflessi rossastri, con la tipica nota animale all’odorato e che si presenta in bocca con note di vegetale concentrato(http://mielsdanicet.com/).
La vocazione di rispetto per l’ambiente, che sembra trovare un rispecchiamento esterno nel carattere selvaggio e incontaminato della natura degli Alti Laurentidi, si manifesta in tutti gli aspetti e le attività dell’azienda, che si basa su un patrimonio di 1000 alveari. Anicet seleziona e riproduce per esempio api regine da ceppi genetici che possano supportare un tipo di apicoltura rispettosa dell’ambiente, e che tendenzialmente non richieda l’impiego di acaricidi di sintesi o farmaci: dunque regine che producano api adatte a un’apicoltura “boreale”, capaci di sopportare lunghi inverni, resistenti ai patogeni e tolleranti rispetto alla presenza dell’acaro varroa.Un documentario di 90 minuti realizzato da Pascal Sanchez (La reine malade) dà espressione alla sensibilità per l’ambiente e per le api partendo proprio dall’esperienza della famiglia Desrochers.
http://mielsdanicet.com/boutique/dvd_livres/dvd-la-reine-malade/
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