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Mieli del Mondo: Turchia

apiari posti sugli alberiÖzlem Erol ha portato con sé, a Terra Madre 2014, tre mieli dalla Valle di Firtina, in Turchia, tra il Mar Nero (Karadeniz) e i Monti Kaçkar (Monti del Ponto). Ama profondamente quella regione, da cui provengono i suoi genitori e a cui è tornata, lasciando la vita di città.

Özlem ErolE’ tornata per difenderne la bellezza, ancora in gran parte incontaminata, ma sempre più sotto l’insidia di un turismo sconsiderato, della distruzione di zone verdi per far posto a costruzioni, dell’invasione di auto, nell’indifferenza del governo.

Özlem è fautrice di una forma di ecoturismo, volto a valorizzare la valle rispettandone l’integrità: una delle sue espressioni è la valorizzazione di prodotti alimentari tradizionali di alta qualità, realizzati con tecniche tradizionali, creando la consapevolezza di quanto questa qualità dipenda in effetti dall’integrità dell’ambiente. Si occupa con particolare passione di miele e di latticini e formaggi.

I tre mieli che ha portato sono due mieli di castagno, tutti estremamente puri, uno proveniente dall’ ”arnia scura” di tipo tradizionale (che per sottolineare la modalità “primitiva” dell’estrazione vede galleggiare in superficie frammenti del favo pressato), un altro certificato biologico, e un miele chiaro, delicato, con le caratteristiche del miele di alta montagna, anch’esso certificato bio e raccolto a 2000 metri. Nonostante in Turchia sia comune la caratterizzazione di mieli come monoflorali, in questa caso è la provenienza geografica a rivestire l’importanza maggiore.

L’ ”arnia scura” è cilindrica, ricavata in genere da tronchi di tiglio, e una volta collocatovi lo sciame, le api svolgono tutto il processo con un intervento umano minimo.

Le “arnie scure”, così come anche le arnie moderne che anche vengono usate, vengono sospese sui rami di alberi alti, sia per evitare l’umidità sia per essere al riparo dagli attacchi degli orsi.

L’ingresso viene posto in modo da evitare un’esposizione diretta alla luce del sole, e ogni albero ospitante deve essere perciò circondato da altri alberi. I favi rotondeggianti vengono estratti dal retro, col minor disturbo possibile per le api.

Piantare cannabis intorno agli alveari aiuterebbe, secondo Özlem, a difendere gli alveari dalla varroa, sia con un’azione sul sistema immunitario delle api, sia utilizzandone le foglie essiccate e inserendole negli alveari.

La regione è una tra le più ricche al mondo in varietà di flora, e molte sono le zone che possono essere raggiunte solo a piedi. E’ stata scelta come scenario del film “Bal” (miele) del regista turco Semih Kaplanoğlu, vincitore dell’Orso d’Oro al Festival del Cinema di Berlino nel 2010, che racconta la storia di Yusuf, un bambino che vive in un paesino di montagna con la famiglia. Suo padre è apicoltore e porta con sé il bambino quando raccoglie il miele dagli alveari collocati, appunto, su alti alberi. Costretto a cercare api in zone sempre più alte a causa di una moria delle api, un giorno non farà ritorno, e Yusuf partirà da solo alla sua ricerca.

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