

Là non si usano sicuramente né pesticidi né concimi chimici né OGM. L’azienda (biologica) è situata tra due valli, la valle della Lièvre e la valle Kiamika, ai piedi della Montagna del Diavolo. E’ un’area collinosa, ricca di boschi, praterie naturali, laghi e fiumi. Il clima è secco e freddo, la stagione attiva è breve e gli alveari rimangono diversi mesi sotto la neve.
E’ presente un ricco patrimonio floreale di interesse per le api: marasca selvatica, ciliegio selvatico, tarassaco in primavera; tiglio, lampone selvatico, trifoglio, veccia montanina, cicoria e meliloto d’estate; asclepiade, verga d’oro e aster d’autunno. La varietà di flora e la veloce sequenza di fioriture che tendono a susseguirsi e a sovrapporsi in un lasso di tempo relativamente ristretto (giugno-agosto) fa sì che l’accento sia non tanto sul carattere monofloreale dei mieli, quanto sul loro carattere di “mappe gustative” di un territorio complesso
(secondo il concetto di terroir), che comunque permette numerose differenziazioni del prodotto, la prima delle quali è su base stagionale. L’estrazione del miele è rigorosamente a freddo, in modo da conservare pienamente la complessità aromatica, oltre che i principi nutritivi.


(http://mielsdanicet.com/).

Un documentario di 90 minuti realizzato da Pascal Sanchez (La reine malade) dà espressione alla sensibilità per l’ambiente e per le api partendo proprio dall’esperienza della famiglia Desrochers.
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