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miele_di_ericaL’erica (Erica arborea, della famiglia delle ericacee), è una pianta arbustiva sempreverde, tipica della macchia mediterranea, ma che si spinge anche in località alpine (senza però essere produttiva di miele). Il ciocco, cioè la parte basale della pianta, viene utilizzato per la produzione di fornelli da pipa (radica), mentre i rami per la fabbricazione di scope da giardino, parimenti all’altra varietà di erica, l’erica scoparia, che spesso vegeta negli stessi ambienti ma si distingue per i rami glabri e le corolle più piccole e verdastre.
Fiorisce tra marzo e maggio, e per la precocità della fioritura non sempre gli alveari sono già sufficientemente forti per riuscire a sfruttare bene questa risorsa.
Il miele di erica arborea si produce soprattutto in Toscana, ma anche in Liguria, Umbria e Sardegna.
E’ caratterizzato da una notevole torbidità, acidità e velocità di degradazione, ma ha caratteristiche organolettiche molto originali.

caratteristiche organolettiche del miele: torbido anche quando è liquido, cristallizza rapidamente. Si presenta di cartina_it_ericaolore ambrato scuro con riflessi rossastri quando è liquido, e marrone-arancio quando cristallizzato. Odore e sapore sono mediamente intensi, persistente in bocca.

Alcune parole o espressioni usate per descrivere l’odore: fresco, di caramello, di zucchero cotto, polvere di caffè, camomilla, curcuma , zafferano.
Alcune parole o espressioni usate per descrivere il gusto/aroma:
caramella mou, tamarindo, creme caramel, legno aromatico, liquerizia.

In cucina può essere abbinato a formaggi stagionati e piccanti, e come miele “da tavola”, gustato in purezza, non dà un rapido senso di sazietà come altri mieli
variazioni su tema: il miele di erica, eventualmente presente nell’alveare al momento della fioritura dell’acacia,  può “contaminare” quello di acacia (fenomeno soprattutto toscano) con un tocco quasi subliminale di gustosità e “calore” rispetto al sapore più “freddo” dell’acacia in purezza.

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